NAPOLI - Archeologico, nella nuova ala ristorante gourmet e l'auditorium ANTONIO FERRARA 20 novembre 2016 LA REPUBBLICA
SARÀ Gnosis, uno studio di architettura napoletano, a progettare la ristrutturazione del Braccio nuovo del Museo archeologico nazionale. E a consentire, finalmente, dopo 10 anni di dotare il museo di un auditorium, di un ristorante e di un bar. Un sogno inseguito almeno dal 1982, quando fu presentato un primo progetto per dotare il museo di spazi per nuovi servizi, utilizzando l'edificio alle spalle del palazzo, che sorge al di sotto dell'Istituto Colosimo e si apre sul cortile di accesso dall'ingresso di via Santa Teresa.
La cooperativa di architetti e ingegneri che ha vinto la gara, gestita da Invitalia, è formata da una trentina di tecnici, in maggioranza giovani, età media 30 anni. Ha prevalso su studi tecnici torinesi e fiorentini e si è aggiudicata l'incarico della progettazione esecutiva con un'offerta di circa 250mila euro: il progetto dovrebbe essere consegnato entro fine gennaio.
Poi, si potrà bandire la gara per realizzare le opere che ammontano a 4,2 milioni. Se non ci saranno intoppi, si prevede di consegnare il cantiere alla fine dell'estate e, dopo un anno, i lavori dovrebbero essere conclusi: obiettivo è aprire i nuovi spazi nel 2018.
«Abbiamo vinto con una proposta migliorativa - spiega l'architetto Francesco Buonfantino - è un orgoglio per noi poter realizzare spazi per i servizi di cui al momento il museo è sfornito perché significa allineare l'offerta del museo a quella dei più importanti poli espositivi d'Europa. Tre le gare alle quali abbiamo partecipato per il Mann: il Braccio nuovo che abbiamo vinto, la progettazione dei nuovi spazi espositivi che ci ha visto posizionarci al secondo posto, le coperture del museo per le quali ci siamo aggiudicati un terzo posto».
Il progetto sarà redatto in 70 giorni dagli architetti Francesco Buonfantino, Antonio De Martino, Rossella Traversari e Gianluca Donadeo, e prevede la realizzazione di un doppio accesso al Braccio nuovo, sia da Santa Teresa che dal piano terra del museo. I progettisti prevedono la realizzazione di un atrio per l'auditorium da 200 posti a piano terra, l'allestimento di un ristorante di eccellenza al primo piano con una nuova scala e accesso indipendente da Santa Teresa (in maniera da tenere aperto il locale indipendentemente dagli orari dell'Archeologico), un bar e un self-service a piano terra con spazio per le sedute nella corte interna e un nuovo spazio alto 8 metri all'ingresso dell'edificio esistente che rappresenta la chiave interpretativa della nuova sistemazione: un edificio nell'edificio attorno a cui ruoteranno gli spazi di servizio al museo.
Al secondo piano i progettisti propongono anche una riorganizzazione degli spazi dell'area didattica ed espositiva, degli uffici e della sala conferenze, mentre l'auditorium a piano terra sarà dotato di un infopoint e di una biglietteria. In fase di definizione delle soluzioni progettuali esecutive gli architetti di Gnosis si confronteranno con il direttore del Mann Paolo Giulierini per definire gli aspetti finali dell'opera.
Giulierini - che preannuncia lo sfondamento del tetto del mezzo milione di visitatori entro il 2016 - è stato venerdì a Roma per siglare il disciplinare relativo a 20 milioni di fondi Cipe, «soldi che serviranno a trasformare il sottosuolo dell'atrio del museo in struttura espositiva per mostre a rotazione con le opere dai depositi. Ci sarà anche un'area store destinata all'editoria e alle eccellenze artistiche della Campania. L'uscita di questa nuova area direttamente nella Metropolitana dell'arte costituirà l'asse di collegamento con la stazione centrale».
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