Si riapre la trincea del Foro Italico "Ma sarà chiusa entro Natale" SARA SCARAFIA 20 Novembre 2016 LA REPUBBLICA
Non ci voleva, non nei giorni caldi delle proteste contro le Ztl e dalle tensione alle stelle attorno ai cantieri-lumaca dell'anello ferroviario. Ma senza quel pezzo di tubo il nuovo collettore fognario non funzionerà e così le ruspe della Sikelia tornano di nuovo a scavare al Foro Italico. Una trincea di un mese, tra via Lincoln e le Mura delle Cattive, dove c'è già stata per colpa un pasticcio di preventivi fantasma e tempi mal calcolati. Il risultato è che da mercoledì la carreggiata lato mare sarà chiusa al traffico, mentre quella lato monte diventerà a doppio senso. Un nuovo restringimento nell'asse del mare, già martoriato dal maxi-cantiere dell'anello ferroviario che ha dimezzato il tratto di via Crispi davanti all'ingresso del porto. «Concluderemo prima di Natale», dice l'assessore alla Mobilità Giusto Catania. Il Comune attende il Tar sulla Ztl: la decisione è slittato al 6 dicembre, nel bel mezzo del doppio cantiere sul lungomare, perimetro della Zona a traffico limitato.
I NUOVI LAVORI
Ma perché servono nuovi lavori al Foro Italico? Perché un anno fa le ruspe portarono alla luce i resti di antiche mura della città e i lavori furono fermati dalla Soprintendenza che impose alla ditta di deviare il percorso della condotta fognaria per preservare le testimonianze storiche che comunque sono rimaste seppellite sottoterra. Un pezzo di tubo è stato deviato dunque lungo la carreggiata lato mare e doveva essere ricollegato al resto della condotta che continuava a correre lato monte: ma l'operazione non è stata fatta mentre le ruspe erano già all'opera. Il motivo? Per consentire il passaggio da una carreggiata all'altra ci si accorse che in questo tratto serviva l'intervento della Telecom che avrebbe dovuto spostare i cavi delle telecomunicazioni. Un preventivo ufficiale non è mai arrivato, ma pare che la spesa si aggirasse attorno 600 mila euro. Troppo per Comune e impresa che hanno infine deciso di abbandonare del tutto la tubazione lato monte e realizzarne una nuova lato mare spendendo, pare, tre volte meno. Ma di fatto riaprendo una strada sulla quale i lavori dovevano già essere terminati. Il collegamento verrà fatto più avanti, all'altezza di via Lincoln dove i cavi Telecom non ci sono più..
IL NODO AMARI
La Sikelia è subentrata alla Tecnis, con la quale era consorziata: la società, che sta realizzando l'anello ferroviario ed è in amministrazione straordinaria, già prima dell'arresto dei vertici lo scorso autunno, non aveva la forza economica necessaria per completare i lavori. Dopo il commissariamento la situazione non è migliorata: gli scavi del l'anello vanno a rilento. Da domani si apre la settimana decisiva per capire se le trincee su via Amari andranno avanti. Il Comune si è rifiutato di concedere il nuovo tratto, tra via Scordia e via Roma, se prima non ha assicurazioni da Rfi sull'accelerazione dei lavori. Ma facendolo ha disatteso l'accordo firmato in prefettura a settembre: la consegna era fissata a ottobre. E intanto va avanti la raccolta di firme di negozianti e residenti dell'associazione Amari Cantieri che chiedono sgravi retroattivi e contestano la proposta di Orlando di concedere esenzioni dal 2017: oggi saranno nell'isola pedonale di via Principe di Belmonte.
ATTESA ZTL
Due settimane ancora: il Tar ha deciso di far slittare al 6 dicembre la decisione sulla Ztl dopo il ricorso presentato da associazioni civiche e organizzazioni di categoria. La giunta, che sta valutando modifiche e aggiustamenti, attende però l'esito del tribunale prima di prendere una decisione. Intanto monta il malcontento: domani i negozianti di via Roma spegneranno le luci dalle 18,30 alle 19 per protesta.
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