Verona. Arsenale, in 13 mila con il Fai. «Servono soldi, non firme» L.A. Corriere del Veneto - Verona 25/11/2016
VERONA. Sono tredicimila le firme raccolte dal Fai per l’elezione dell’Arsenale «a luogo del cuore», competizione nazionale che può portare anche fondi per il progetto di recupero. Un progetto (eventualmente) alternativo a quello di Italiana Costruzioni appena approvato dalla giunta. La cifra aggiornata sulle firme è stata fornita ieri da Daniele Polato e Paola Bressan, del movimento Battiti, in una conferenza stampa cui erano presenti anche i rappresentanti del Comitato Arsenale. «Tredicimila firme – ha spiegato la Bressan – di cui l’amministrazione non può non tenere conto, così come va ascoltata l’opinione del comitato che da anni cerca inutilmente un dialogo con Palazzo Barbieri per trovare una soluzione che mantenga la gestione pubblica del compendio». Daniele Polato, da parte sua, ha annunciato che contro la delibera varata dalla giunta (che andrà in consiglio la settimana prossima) sarà attuato un ostruzionismo totale, adottando «qualsiasi iniziativa regolamentare» per fermarla. Da Palazzo Barbieri la replica di Tosi, secondo il quale «per l’Arsenale servono soldi, non firme: ma ho l’impressione – dice il sindaco - che gli amici di Battiti e il comitato di cittadini, dopo tanti anni, non se ne siano ancora accorti. Se anche il Comune spendesse tutti i 15 milioni attualmente disponibili per opere di bonifica e consolidamento, l’Arsenale sarebbe solo messo in sicurezza ma non utilizzabile: per renderlo fruibile servirebbero almeno 40 milioni, che il Comune non ha, e sono amenità le proposte avanzate da “Battiti” e Comitato di ricorso a fondi statali o europei, strade già esplorate senza alcun risultato». Pareri negativi arrivano anche da sinistra. Elisa La Paglia ed Eugenio Bertolotti (Pd) protestano perché «ci chiedono di lavorare in emergenza mentre la giunta ha perso tempo senza condividere nulla né col Consiglio né con i cittadini che adesso si cerca di mettere davanti al fatto compiuto». E Michele Bertucco (Pd) spiega che «dirci che questa è l’ultima chance su una questione che lui e la sua giunta si portano a spasso da 5 anni, fa quanto meno ridere».
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