Franceschini: in vigore entro l’anno la legge Unesco Claudio Bozza Corriere fiorentino 29/11/2016
Le rassicurazioni di Franceschini dopo l’alt della Consulta sulla Pubblica amministrazione
Palazzo Vecchio, già prima di fine anno, potrebbe iniziare a vietare l’apertura di esercizi commerciali che ledono il decoro, l’identità e la tradizione nell’area tutelata dall’Unesco, ovvero la parte di Firenze all’interno dei viali di circonvallazione. La buona notizia per il Comune, dove venerdì si respirava forte delusione per la bocciatura della Consulta della Riforma della pubblica amministrazione, arriva dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che ieri ha annunciato la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della norma «salva centri storici»: la norma cosiddetta «Scia 2» era contenuta in uno dei decreti del ministro Madia, ma alla fine si è salvata dalla manna della Consulta. «È operativa ed è partita anche e soprattutto dall’esperienza di Firenze, che ha fatto un intervento intelligente, ma a legislazione vigente — spiega il ministro Franceschini — Con la norma “salva centri storici” consentiamo ai sindaci di delimitare delle zone di particolare interesse storico artistico, nelle quali si potrà tornare a un regime “autorizzatorio”»: quindi si potrà dire di no, se una bottega storica, che è un pezzo dell’identità di una città, viene trasformata in un distributore automatico di bevande o in un negozio che vende maglie di calciatori. «Cose così — conclude Franceschini — ci sono purtroppo in tutti i percorsi turistici del mondo, tutti uguali. Questa norma consentirà di difendere l’identità dei luoghi. A me pare un grande passo di civiltà».
Tutto mentre, dopo aver tirato un forte respiro di sollievo, il sindaco Dario Nardella annuncia che «già dai prossimi giorni, con gli uffici del Comune ci metteremo all’opera per integrare il regolamento Unesco rendendolo più incisivo con la nuova norma. Andiamo avanti difendendo l’anima del nostro centro storico senza rinunciare a uno sviluppo di qualità».
L’applicazione di questa norma sarà per l’amministrazione una formidabile copertura rispetto ai ricorsi che, nella maggior parte dei casi, finora sono stati vinti da commercianti che erano stati osteggiati riguardo l’apertura di esercizi come: kebabb, fast food in generale, ma soprattutto minimarket di soli alcolici.
|