PISA - Un altro spazio per la cultura pisana Nasce Arsenale 2 di Danilo Renzullo 04 dicembre 2016 IL TIRRENO
PISA Le luci si abbassano. Il grande schermo illumina la sala gremita e i volti della cinquantina di cinefili che si sono riuniti all'Arsenale 2 per assistere alla "prima" della nuova sala che il Cineclub d'essai ha inaugurato in via San Martino 69, nei locali che un tempo ospitavano la rivendita di metalli della ditta "Ranieri Triglia". Un luogo storico trasformato in un ideale percorso storico-culturale, materializzato in un luogo polivalente che al cinema d'essai affiancherà mostre, esibizioni, laboratori ed esposizioni, che l'Arsenale ha deciso di regalare alla città alla soglia del suo trentacinquesimo anno di attività. «Uno spazio in pieno centro riqualificato che darà ancora maggior lustro all'offerta culturale cittadina», commenta Sandro Modafferi mentre il suo sguardo si alza per ammirare le volte che disegnano le variegate geometrie di quello che un tempo era il "Palazzo dell'abbondanza", oggi vincolato dalla Sovrintendenza ai beni culturali, che in passato ha ospitato un piccolo ospedale e poi un granaio, fino alla conversione in una rivendita di ferro prima e di sanitari poi. «Uno spazio bellissimo - commenta Paolo Pierazzini, regista e direttore artistico pisano -, che sarà sicuramente vivo e vissuto». Varcare l'ingresso di via San Martino non significa assistere ad una semplice esperienza cinematografica, ma vuol dire immergersi in un ambiente di altri tempi, arricchito da pezzi di storia del cinema pisano e italiano. All'ingresso, una mostra permanente delle strumentazioni cinematografiche della Cosmopolitan Film accompagna il visitatore in un ideale percorso tra il passato e il presente del cinema. Che inizia con una vecchia camera Arriflex posizionata su un carrello con binari, usata nei vecchi stabilimenti di Tirrenia per le riprese mobili, e termina nella nuova sala attrezzata con le poltroncine rosse dell'ex cinema Lumiere. «Per i residenti questo è un vero colpo di fortuna -: avere due cinema nella stessa strada (la prima, storica, sede dell'Arsenale è nel vicino vicolo Scaramucci, ndr) è una rarità», commenta Gaia Pierazzini mentre osserva con curiosità le vecchie pellicole, le attrezzature per il doppiaggio e una grande macchina "a doppia banda" - usata per proiettare e contemporaneamente registrare la voce dei doppiatori, che negli anni Sessanta faceva sfoggio della sua "tecnologia" nella cabina di doppiaggio degli stabilimenti della Cosmopolitan - che accolgono gli utenti all'ingresso del cinema. «Una giornata meravigliosa - aggiunge Gioia Maestro -. Spero che questo progetto vada benissimo perché l'Arsenale è un'istituzione culturale della città». Che, alla classica programmazione, affiancherà prime visioni d'essai, laboratori, corsi e varie iniziative culturali. «Siamo contenti e soddisfatti della risposta del pubblico - commenta Alberto Gabbrielli, direttore e cofondatore del Cineclub Arsenale -. Questa può essere un'interessante esperienza culturale, che speriamo di riuscire a portare avanti».
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