Pistoia, un nucleo di esperti anti frode per tutelare l'arte di Marino Marini 13 marzo 2017 LA REPUBBLICA
Non basta il nome di Marino Marini, scritto a mano con lettere maiuscole visibile solitamente nella parte inferiore delle opere, ad attestare l'autenticità dei capolavori dell'artista pistoiese. Per capire se la firma è realmente autografa occorrono esperienza, competenza, sensibilità legata alla conoscenza diretta del maestro. Stabilire e identificare l'originalità di Marino, artista che ha prodotto migliaia di opere, diffondendole in tutto il mondo, dai paesi europei agli Stati Uniti, dove è stato particolarmente prolifico, dal Canada al Giappone, è l'attività di tutela, mai rivelata, che dagli anni '80 svolge la Commissione scientifica della Fondazione Museo Marino Marini. Sono circa 1100 le opere di cui dal 1984, anno di costituzione del nucleo di esperti 'antifrode', è stata verificata la paternità mariniana e prodotto il certificato di autentica rilasciato ai proprietari, che detengono tesori inconsapevoli fino al momento dell'accertamento e della catalogazione. Appassionati, galleristi, collezionisti italiani e soprattutto stranieri, periodicamente, si recano al Palazzo del Tau e sottopongono al vaglio della Commissione scientifica le loro opere attribuite ipoteticamente all'artista, dipinti, disegni e persino sculture di dimensioni monumentali.
Nello specifico, nel corso dei trent'anni, sono stati rilevati 762 disegni e tempere, 341 sculture, 115 dipinti, opere di cui non si conosceva l'esistenza e che affiorano da un giacimento 'sommerso' del patrimonio Marino, tenuto nell'ombra dal trascorrere del tempo, dalle vicende e dai passaggi di proprietà che si sono alternati connotando la storia, non sempre lineare, di ciascuna opera. I dati sono rivelati per la prima volta dalla Commissione, punto di riferimento unico al mondo per le opere di Marino Marini, che si avvale dell'archivio storico, curato dalla moglie Marina, e dei cataloghi in cui sono registrate tutte le opere di Marino presenti nei centri museali, nelle gallerie d'arte, nelle collezioni private in Italia e all'estero. Il nucleo esiste dagli anni '80 ed è costituito da tre esperti: la direttrice del museo Maria Teresa Tosi, che ne ha sempre fatto parte sin dalla nascita, Alfredo Coen, amico di vecchia data di Marino, nonché suo stampatore negli anni '70, Flavio Fergonzi, docente della Scuola Normale Superiore di Pisa e critico d'arte e curatore della mostra Passioni Visive che aprirà i battenti a settembre a Pistoia e Venezia nell'ambito di Pistoia Capitale italiana della Cultura 2017. In passato hanno costituito il comitato di esperti la moglie Marina, l'allievo e collaboratore Kengiro Azuma, che si è spento nei mesi scorsi a Milano, alcuni dei più illustri critici d'arte di tutti i tempi come Mario De Micheli, storico delle Avanguardie artistiche del Novecento, Carlo Pirovano, Maurizio Calvesi |