CHICAGO-Il museo avveniristico made in Brescia per stupire Chicago Paola Pica Corriere della Sera, 20 luglio2017
Il consorzio di imprenditori dell’Albero della vita dell’Expo Milano 2015 è ora impegnato nella realizzazione nella città sul lago Michigan dell’istallazione-museo ispirata agli studi di Da Vinci sulla geometria tridimensionale
Lo supererà in altezza, con i suoi 45 metri contro i 35 dell’Albero della vita, e dell’icona dell’Expo proverà a sfidare la popolarità portando questa volta dall’altro lato dell’Oceano creatività e sapere made in Italy. Il nome c’è già: si chiama Leosphere, Sfera di Leonardo, l’installazione-museo (a cielo aperto) ispirata agli studi di Da Vinci sulla geometria tridimensionale che potrebbe essere realizzata a Chicago per il 45esimo anniversario nel 2018 del gemellaggio con Milano, dalla stessa squadra che consegnò in tempi record l’Albero nel 2015 (21 milioni di visitatori all’Expo e in rete), il consorzio confindustriale Orgoglio Brescia guidato dal camuno Paolo Franceschetti e composto da 18 aziende ad alta specializzazione.
Il progetto è stato presentato pochi giorni fa al sindaco di Chicago Rahm Emanuel in visita a Milano e ospite a cena sui Navigli degli stessi imprenditori bresciani e di Francesca Parvizyar, ambasciatrice culturale della città dell’Illinois presenti, tra gli altri, l’architetto Stefano Boeri e il direttore della Triennale di Milano, Andrea Cancellato. Come per l’Albero, la parte creativa è affidata ai designer artist architect dello studio Giòforma. «Leosphere simboleggia l’incontro — ha detto uno dei titolari Florian Boje — Prima di tutto quello di Leonardo a Milano con il matematico Luca Pacioli che ha ispirato un testo come “De divina Proportione”. Per estensione, è l’incontro tra le due città che in comune hanno il fatto di essere “luoghi di contenuti”. E poi di tutti gli incontri tra le persone nello spazio pubblico».
Giancarlo Turati è il vicepresidente della Piccola industria di Confindustria cui si deve l’ispirazione dell’Albero e lo sviluppo di un Consorzio che a oggi è l’unico general contractor a capitale interamente italiano. Il prossimo ottobre Franceschetti e Turati porteranno alla Biennale d’architettura di Chicago il progetto della Leosphera, opera in aggiornamento continuo: «I visitatori potranno entrare in questo museo “dinamico” e provare lungo il percorso articolato tra le due semisfere che lo compongono un’ esperienza multimediale, sempre diversa. Non si parlerà sempre e solo di Leonardo o Michelangelo, gli sviluppi tematici possono essere i più diversi, legati o meno al gemellaggio». Per Francesca Parvizyar,già impegnata nella promozione del Bosco verticale di Boeri, «la Sfera è un’opera importante per il gemellaggio e nei rapporti tra Italia e Stati Uniti, simboleggia davvero il ponte di dialogo e di incontri».
Mentre il sindaco Emanuel si è già assicurato le panchine in pietra disegnate sul modello delle lunette di Leonardo, la «quadratura del cerchio» dell’intero progetto che potrebbe costare 15 milioni (cinque in più dell’Albero) spetta ora a un italo-americano, Joe Monastero, presidente della Sister Cities international Chicago. A lui il compito di compattare sui finanziamenti la nutrita comunità di americani di origini italiane residenti sul lago Michigan. |