MIRANO -Una petizione per fermare gli appartamenti Serenella Bettin 14 gennaio 2018 - LA NUOVA VENEZIA
MIRANO Appartamenti al posto dell'ex villa delle Canossiane. Prima l'altolà di Italia Nostra Mirano, poi l'amministrazione comunale che dice «sì alla residenza a patto che si rispetti il contesto storico e la natura dell'edificio» e ora qualcuno pensa a una raccolta firme. Ma intanto chi deve decidere è la Soprintendenza che non si è ancora espressa.La proposta di una raccolta firme arriva da un attivista del Movimento Cinque Stelle miranese che vuole far partire una petizione per impedire la costruzione di diciotto appartamenti nell'ex villa delle suore canossiane, la villa Van Axel. E già sono arrivati i primi consensi. La villa, tipica veneta, che dal 1903 appartiene alle suore che ora hanno ceduto l'immobile, rischia di essere stravolta. Un progetto presentato da un privato interessato a comprare la struttura, prevede la realizzazione di diciotto unità immobiliari. Ed era stata l'associazione Italia Nostra Mirano a lanciare l'allarme, ponendo l'altolà alla costruzione degli appartamenti. «Siamo preoccupati» aveva detto l'associazione «per un così elevato numero di unità immobiliari, che con i relativi servizi (posti macchina, garage e accessi carrai) possono modificare sostanzialmente la villa, gli annessi e lo scoperto, trasformandoli in un condominio in stile villa veneta e annessi rustici». Così era intervenuta l'amministrazione comunale che aveva messo i primi paletti. «Va bene la residenza» aveva detto l'assessore Giuseppe Salviato «purché l'edificio non venga snaturato, è un edificio storico e va rispettato. Pensare che un immobile possa essere ristrutturato con interventi pubblici, ormai è cosa improbabile». Salviato aveva fatto sapere come la Soprintendenza aveva chiesto delle verifiche. «La Soprintendenza» riferisce l'associazione Italia Nostra Mirano «non ha dato ancora il suo parere. Come associazione ci siamo rivolti al dirigente comunale del settore urbanistica. Un intervento edilizio in quell'immobile è previsto dal piano regolatore generale, ma chi deve decidere è la Soprintendenza stessa». E ancora: «Ben venga l'attenzione della cittadinanza, può essere utile, noi non seguiamo percorsi come quelli della raccolta firme, preferiamo intervenire in altro modo e abbiamo espresso la nostra preoccupazione. Non abbiamo detto no all'intervento, un intervento si può fare ma tenendo conto del bene» .
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