Crolli nella villa di Nerone ad Anzio. di CLEMENTE PISTILLI 15 marzo 2018 LA REPUBBLICA
Le forti mareggiate che in questi giorni stanno flagellando il litorale laziale, dopo aver provocato un cedimento della falesia in zona Marinaretti, nella vicina Nettuno, ora hanno anche interessato l’importante sito archeologico. La parete tufacea su cui sorgeva la dimora dell’imperatore, originario proprio di Anzio, è franata. Lo smottamento ha fatto finire sulla spiaggia grandi blocchi di tufo e parte degli stessi ruderi romani. Si tratta di un’area di pregio ma da tempo vittima di profondo degrado, dove soprattutto in estate vengono abbandonati cumuli di rifiuti e dove più volte sono stati smantellati accampamenti improvvisati a ridosso di mura antiche, pavimentazioni a mosaico e terme. Ancora da stabilire l’entità del danno per il cedimento della falesia. La villa di Nerone si estende a strapiombo sul mare, a poca distanza dal porto, e all’interno del parco archeologico sono conservati i due moli romani, l’area dei magazzini portuali noti come grotte di Nerone, costruzioni in laterizi sotto la rotonda del belvedere e i ruderi appunto della villa. Un’area in cui sono state trovate anche le note sculture Fanciulla di Anzio, Apollo del Belvedere e Gladiatore Borghese.
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