Torri, mura e depositi del ‘300. Riecco la Firenze medioevale Edoardo Semmola Corriere Fiorentino 30/3/2018
Piazza della Repubblica, tour speciali tra gli scavi emersi dai cantieri
Il deposito delle torri medievali, alcune torrette più piccole ma con murature molto possenti, i basolati, tracce delle sistemazioni trecentesche, e soprattutto la chiesa di Sant’Andrea, che era situata sull’angolo sud-est della piazza. Sono questi i primi tesori archeologici che piazza della Repubblica teneva celati da un secolo e mezzo e che ora saranno visibili, per due weekend, grazie alle visite guidate organizzate dagli esperti di Cooperativa Archeologia per conto del Comune di Firenze: domani alle 10 e poi il 7 e l’8 aprile durante la mattinata (prenotazione obbligatoria allo 055 5520407 o a turismo@archeologia.it).
I lavori di riqualificazione e ripavimentazione partiti a inizio marzo da parte della Direzione Nuove Infrastrutture e Mobilità del Comune, che si sanno avvicendando in piazza della Repubblica, hanno portato all’attenzione pubblica un pezzo di Firenze antica sotto il lastricato ottocentesco. Antica e inedita perché erano 130 anni, dall’epoca della rivoluzione urbanistica di Giuseppe Poggi per Firenze Capitale, che la piazza era sigillata. «Il deposito delle torri medievali è stato conservato integro — racconta Susanna Bianchi, presidente di Cooperativa Archeologia che cura gli scavi e gestisce anche le visite — ma se andiamo più in profondità potremo arrivare a vedere anche il Foro di Florentia di epoca romana. È visibile una sequenza integra, i fiorentini potranno ammirare uno spaccato di Firenze che magari per altri 150 anni non sarà più aperta. È un’occasione unica».
Sotto piazza della Repubblica si trovano il Tempio dedicato alla Triade Capitolina, situato all’incrocio tra il cardo e il decumano della città romana, nel punto in cui ora si trova la Colonna dell’Abbondanza, poi nel corso dei secoli sono sorte le case torri delle più importanti famiglie fiorentine, con al centro il Mercato Vecchio — chiamato così per distinguerlo dal Mercato Nuovo che era vicino a Ponte Vecchio — Ma la piazza è stata anche la sede del ghetto ebraico voluto da Cosimo I, sufficiente a contenere due sinagoghe. E infine, nel 1888, quando iniziarono le demolizioni che trasformarono l’intera area nella moderna piazza della Repubblica, vennero distrutti il mercato, le torri, le chiese, le sedi delle antiche Arti, le botteghe e le abitazioni popolari.
Nonostante i ritrovamenti archeologici comportino una modifica nelle modalità di esecuzione dei lavori, Palazzo Vecchio fa sapere che gli uffici della mobilità comunali garantiscono che l’intervento sta procedendo spedito, si tratterà solo di un allungamento di alcuni giorni dei tempi previsti. I cantieri dovrebbero chiudersi alla fine dell’estate.
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