Furto opere d’arte: le pene per i reati contro i beni culturali Mariano Acquaviva https://www.laleggepertutti.it/200540_furto-opere-darte-le-pene-per-i-reati-contro-i-beni-culturali
Cos’è il furto di opere d’arte? Quali sono i reati contro i beni culturali? Cosa sono le opere d’arte? Il furto è, con ogni probabilità, il reato più commesso in Italia. Furto nelle abitazioni, nei supermercati, per strada: le modalità, i tempi e i luoghi sono i più vari. Con questo articolo, però, ci occuperemo di un particolare delitto: il furto di opere d’arte. Vediamo cos’è, quali sono le pene per i reati contro i beni culturali e le nuove proposte di legge.
Furto: cos’è? Prima di affrontare il furto di opere d’arte, vediamo cosa dice la legge italiana a proposito del reato di furto in generale. Il codice penale punisce con la reclusione da sei mesi a tre anni chiunque s’impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri [1].
Se il furto avviene in abitazione, con strappo (il classico “scippo”) [2] ovvero con metodi fraudolenti o violenti [3], la pena può arrivare fino a sei anni. Il furto semplice, cioè quello diverso dal furto in abitazione, con strappo o aggravato, è punibile soltanto a querela di parte. Ciò significa che, anche se le autorità (polizia, carabinieri) dovessero venire a conoscenza del fatto, non potrebbero intraprendere di propria iniziativa un procedimento penale contro il colpevole. È necessaria, infatti, la chiara ed espressa volontà di punire il fatto, volontà che deve essere manifestata dalla vittima mediante querela di furto. Negli altri casi, invece, è possibile procedere d’ufficio.
Furto di opere d’arte: cos’è? Il furto di opere d’arte è una particolare tipologia di furto che ha ad oggetto, appunto, le opere d’arte, cioè quei beni ai quali è riconosciuto universalmente un grande valore nel campo delle arti. Si pensi ai dipinti di Van Gogh o di Picasso, ai reperti archeologici, agli antichi cimeli.
Il furto di opere d’arte è diventato un problema di scottante attualità, considerato che negli ultimi anni il numero dei beni culturali illecitamente sottratti ai musei è salito esponenzialmente. Chi non ricorda, soltanto per citare quello che è stato probabilmente il più noto degli ultimi tempi, il furto, nel 2004, del celeberrimo «Urlo» di Munch, fortunatamente ritrovato due anni dopo (per una simpatica lettura sui reati nei dipinti si rinvia alla lettura di questo articolo).
Furto di opere d’arte: quali pene per i reati contro i beni culturali? Il codice penale italiano non prevede un’apposita disciplina per il furto di opere d’arte e, più in generale, per i reati contro i beni culturali.
Allo stato attuale (in “legalese” si direbbe de jure condito), l’unico modo per poter incriminare in maniera più grave i furti di opere d’arte è quello di ricorrere all’aggravante, prevista nel codice penale, del furto commesso su cose esposte per necessità, per consuetudine o per destinazione, al pubblico [4].
Si tratta dell’aggravante tipica del furto commesso nei supermercati o nei parcheggi, cioè della sottrazione illecita ai danni di cose esposte in pubblico (negli esempi riportati, i prodotti esposti sugli scaffali o le vetture parcheggiate in strada). L’aggravante sarebbe applicabile a tutte quelle opere d’arte esposte nei musei, nelle biblioteche, ecc.
Furto di opere d’arte: quali sono le nuove pene? Per combattere il furto di opere d’arte e tutelare i beni culturali, il legislatore italiano sta approvando una nuova disciplina che introdurrà una serie di reati posti a tutela del patrimonio culturale. Il disegno di legge prevede l’inserimento di alcuni nuovi articoli all’interno del codice penale, i quali introducono nuove fattispecie delittuose.
In buona sostanza, si tratta di reati già presenti nel nostro codice penale (furto, appropriazione indebita, ricettazione, riciclaggio, contraffazione) che, però, hanno ad oggetto un bene culturale. Le pene per i reati contro i beni culturali sono più elevate rispetto agli analoghi delitti che non hanno ad oggetto opere d’arte: da due a otto anni per il furto, da uno a quattro anni per l’appropriazione indebita, da tre a dodici per la ricettazione, da cinque a quattordici anni per il riciclaggio.
Il disegno di legge prevede anche reati contro i beni culturali del tutto nuovi, come quello di illecita detenzione di beni culturali (punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni) e di possesso ingiustificato di metal detector o di sonde in aree archeologiche (puniti con un massimo di due anni di arresto).
È previsto, poi, il reato di traffico organizzato di opere d’arte, punito con la reclusione da due a otto anni, e quello di contraffazione di opere d’arte, punita da uno a sei anni.
Le pene per i reati contro i beni culturali sono aggravate se l’autore è un professionista che lavora proprio con le opere d’arte.
Furto di opere d’arte: c’è la confisca? I reati contro i beni culturali e il furto di opere d’arte prevedono, infine, in caso di condanna o di patteggiamento , la confisca obbligatoria dei beni che rappresentano il prodotto o profitto del reato e delle cose servite per commetterlo.
Si ribadisce che, allo stato attuale, i reati contro i beni culturali e il furto di opere d’arte non sono ancora in vigore: lo diventeranno se il Parlamento approverà definitivamente il disegno di legge.
note [1] Art. 624 cod. pen. [2] Art. 624-bis cod. pen. [3] Art. 625 cod. pen. [4] Art. 625 n. 7, cod. pen.
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