Napoli. Un cantiere didattico per il restauro delle opere del Metrò Salvator Rosa Pasquale Rossi * Corriere del Mezzogiorno - Campania 25/8/2018
* Pasquale Rossi Presidente del corso di restauro dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli
L’articolo di Marco Molino per la stazione di Salvator Rosa di domenica 19 agosto ha rinnovato l’attenzione su un problema che, da tempo, è sotto gli occhi di tutti: come operare per la manutenzione di un sorprendente itinerario di arte contemporanea, un patrimonio della città.
Un progetto che - avviato tra le naturali critiche, dibattiti e/o polemiche - rappresenta oggi, di fatto e con una punta di orgoglio, una delle realtà artistiche più visitate della città, una esemplare finestra di arte e architettura contemporanea, un segno tangibile della cultura partenopea, luogo di straordinaria e millenaria stratificazione. Una traccia del nostro tempo da tutelare e salvaguardare.
La «vena artistica» non gradita e di writers non richiesti, inconsapevoli e occasionali, talvolta seriali, spesso è in azione (altro sono le opere di Jorit Agoch, di Bansky o di altri eccellenti interpreti della Street art!). Scritte illeggibili e scarabocchi, adesivi e parti mancanti sono purtroppo una presenza costante negli spazi del progetto della Stazione di Mendini e di tutti gli altri artisti che hanno partecipato all’impresa delle «Stazioni d’Arte».
Ma esiste anche un altro tema: quello della manutenzione. Un frequente e costante monitoraggio delle opere realizzate sarebbe necessario anche per la qualità di mosaici, sculture, bassorilievi, etc. realizzate da straordinari artisti (che hanno lasciato opere anche nel Museo Madre di Donnaregina), nelle più diverse composizioni e creazioni con materiali polimaterici.
Per queste «Stazioni dell’Arte» si tratta spesso di eseguire minimi interventi (tra pulitura, e integrazione), di cura e/o sostituzione di luci, di consolidamento. Un tema dibattuto più volte nelle sedi specifiche e che, naturalmente, rimane inevaso per la mancanza di specifici fondi, talvolta relegato in second’ordine per gestire l’esigenza e l’efficienza del sistema di trasporto. Poi si aggiunge anche il problema delle competenze, tra Azienda e Comune, e la necessaria sorveglianza della soprintendenza, e così via di seguito con le innaturali difficoltà burocratiche che si incontrano in situazioni di questo tipo (autorizzazioni, settori di pertinenza, etc., etc.).
Infine sussiste il tema culturale, l’abitudine al «Bello», la «cura dell’arte», la diffusione e la conoscenza del patrimonio. Insomma tutela e valorizzazione sono indispensabili per queste mete di arte contemporanea, affinché anche i residenti del quartiere vivano con orgoglio il bene culturale, come auspicava Molino nel suo articolo.
In questo caso l’Università Suor Orsola Benincasa è disposta a fare la sua parte: aprire un cantiere didattico permanente per gli studenti del corso di restauro, con la guida di docenti ed esperti professionisti, e il controllo della soprintendenza. Per continuare una mission formativa che ci porta spesso operare sul territorio seguendo un percorso auspicato dal nostro rettore Lucio d’Alessandro.
La «Scuola di restauro», oltre a restaurare il patrimonio dell’ateneo, ha stabilito nell’ultimo triennio nuove convenzioni con enti e istituzioni che sovrintendono alla tutela e alla cura dei beni culturali (soprintendenze, Museo Archeologico Nazionale, Arcidiocesi di Napoli, Vigili del Fuoco); con licei e istituti (il Vico di Napoli, il Silvestri di Portici, l’Istituto d’Arte Degni di Torre del Greco) per progetti speciali; con associazioni (Oltre il Chiostro, Legambiente Campania, Ad Alta Voce). Occasioni di esperienza didattica e di impegno pratico che - con la supervisione dei funzionari di soprintendenza - risultano fondamentali in un percorso di studio che rilascia il titolo abilitante alla professione di restauratore.
La nostra esperienza, i laboratori di restauro e di diagnostica dell’ateneo al corso Vittorio Emanuele sono a disposizione per aprire un nuovo Cantiere didattico proprio alla metropolitana di Salvator Rosa, al servizio della collettività e per la formazione dei futuri restauratori.
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