Incendio devasta Museo Nazionale di Rio. Nelle sue sale il cranio di Luzia 03 settembre 2018 LA REPUBBLICA
L'istituzione fondata nel 1818 conservava le più antiche e importanti collezioni del Brasile con oltre 20 milioni di pezzi di valore
Un enorme incendio ha devastato domenica il Museo Nazionale di Rio de Janeiro, uno dei più antichi musei del Brasile. Il rogo non ha causato vittime. L'incidente, di origine sconosciuta, è iniziato intorno alle 19.30 ora locale (22.30 GMT), mentre il museo era chiuso al pubblico.
"Oggi è un giorno tragico per il Brasile, sono andati persi duecento anni di lavoro, ricerca e conoscenza", ha dichiarato il presidente Michel Temer in un comunicato stampa. Le immagini aeree mostrano il maestoso edificio, situato nella parte settentrionale di Rio de Janeiro, devastato da enormi fiamme, nonostante l'azione dei pompieri.
Creato dal re Giovanni VI e inaugurato nel 1818, il Museo Nazionale è uno dei musei più antichi e importanti del Brasile e conta oltre 20 milioni di pezzi di valore. L'incendio "è una tragedia per la cultura", ha detto a TV Globo il direttore di un altro museo brasiliano, il Museo storico nazionale, Paulo Knauss.
Il sito web del Museo Nazionale illustra le opere presenti nell'edificio: una collezione egizia, un'altra di arte e manufatti greco-romani, raccolte di paleontologia tra cui uno scheletro di un dinosauro trovato nella regione di Minas Gerais e come il più antico fossile umano risalente a 12.000 anni fa scoperto in Brasile, noto come "Luzia".
Rinvenuti nel 1974 a Lagoa Santa, i resti ossei appartengono ad una donna morta all'età di 20-25 anni, e che fu una delle prime abitanti del Brasile. Nelle vetrine del Museo erano esposti il cranio di 'Luzia' e una ricostituzione del suo volto che rivelava tratti somatici simii ai neri africani e agli aborigeni australiani. A suo tempo la scoperta dello scheletro di 'Luzia' spinse gli studiosi a correggere le principali teorie sul popolamento delle Americhe e a porre il reperto fra i "maggiori tesori archeologici" brasiliani.
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