Firenze. Sant’Antonio Abate ritrova i suoi colori Ivana Zuliani Corriere Fiorentino 7/2/2019
Grazie ai Friend of Florence restaurata l’opera del ‘400 della basilica di San Lorenzo
I colori sono tornati accesi, particolari prima nascosti di nuovo visibili, la cornice monumentale, che era stata verniciata di grigio per imitare la pietra serena, ha ritrovato l’azzurro e l’oro zecchino di un tempo. È ora al suo posto nella Basilica di San Lorenzo, dopo un restauro durato più di un anno e finanziato dalla Fondazione Friends of Florence, la tavola quattrocentesca con Sant’Antonio Abate, uno degli arredi originari della chiesa.
L’opera raffigura il santo in trono, tra San Leonardo che regge le tenaglie che liberavano dalle manette i carcerati, e San Giuliano in veste di cavaliere con la spada. È attribuita a un ignoto pittore, il cosiddetto Maestro del Tondo Borghese. Dagli studi fatti durante l’intervento, è emerso che l’artista «è possibile che frequentasse la bottega del Ghirlandaio o abbia collaborato direttamente con lui, dipingendo su un suo cartone — ha affermato Nicoletta Pons, storica dell’arte — Oggi lo consideriamo minore, ma nella Basilica esistevano due sue opere, quindi probabilmente all’epoca era molto più famoso». «È stato un restauro piuttosto lungo — ha spiegato la restauratrice Lucia Biondi — i problemi principali erano soprattutto un’infestazione da insetti del legno molto aggressiva e una fragilità del colore molto estesa».
Durante i lavori è emersa una cosa curiosa: «Ai piedi di Sant’Antonio, dove ora c’è una macchia scura, c’era un maiale o un cinghiale che l’artista stesso ha cancellato, abbiamo intuito che doveva esserci stata una seconda richiesta di dipingere una pace cioè un piccolo quadretto ai piedi del santo che poi è stata anch’essa rimossa».
Il restauro è stato possibile, ha spiegato Simonetta Brandolini d’Adda presidente della Fondazione Friends of Florence, «grazie a una donatrice, la professoressa Sarah Wiggins, che ha già sostenuto tantissimi nostri progetti».
L’Opera Medicea Laurenziana, dopo l’Annunciazione di Filippo Lippi, i pulpiti di Donatello, lo Sposalizio della vergine di Rosso Fiorentino, e il Sant’Antonio Abate, ha in calendario altri due restauri nella Basilica: «Abbiamo programmato di restaurare le porte bronzee di Donatello, che sono nella Sagrestia vecchia, e una statua della Madonna detta Bentornata che è già all’Opificio delle Pietre Dure dove stanno facendo dei saggi per vedere come si può restaurare — ha annunciato il presidente Paolo Padoin — Inoltre stiamo facendo anche molti recuperi di locali che sono opere che non si vedono ma migliorano l’accoglienza e la sicurezza».
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