L’annuncio del ministro: la Germania restituirà l’opera rubata agli Uffizi Ivana Zuliani Corriere Fiorentino 12/5/2019
Il «Vaso di Fiori» tornerà presto al suo posto, a Palazzo Pitti. Il quadro del pittore olandese Jan van Huysum, rubato dai nazisti alle Gallerie degli Uffizi durante la Seconda Guerra Mondiale sta per tornare in Italia. Il governo di Berlino è disponibile a restituirlo, dopo l’appello lanciato a inizio anno dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt.
La possibile svolta è stata annunciata ieri dal ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli che nei giorni scorsi all’inaugurazione della Biennale di Venezia aveva incontrato la ministra di Stato tedesca per le politica estera culturale, Michelle Müntefering: è stata l’occasione per ribadire l’auspicio che il dipinto possa fa ritorno agli Uffizi. La ministra da parte sua ha ribadito da parte del governo tedesco, «la massima collaborazione affinchè il dipinto possa tornare, nel più breve tempo possibile» nel nostro Paese. Così il ministro Bonisoli annuncia su Twitter: «Confermata la disponibilità a far rientrare in Italia il Vaso di Fiori di Van Huysum, rubato dai nazisti agli Uffizi».
Il post è stato subito rilanciato dai canali social degli Uffizi proprio perché l’annuncio di Bonisoli dopo anni di stallo sembra proprio rappresentare il passo finalmente decisivo.
Ma anche i Cinque Stelle, la formazione politica a cui appartiene Bonisoli, esultano: dai consiglieri regionali al candidato sindaco Roberto De Blasi, tutti si congratulano col ministro. E il Guardasigilli Alfonso Bonafede twitta: «Il Vaso di Fiori appartiene all’Italia, dobbiamo riportarlo agli Uffizi. Grazie a Bonisoli per l’impegno, il ministero della Giustizia è ovviamente a disposizione per fare qualsiasi cosa in nostra potere».
«È molto importante che il governo tedesco riconosca l’appartenenza del quadro a Palazzo Pitti. Il fatto che sia disponibile è un’ottima notizia, ora lavoriamo per far realizzare questo impegno», commenta Eike Schmidt. Era stato proprio lui a lanciare il primo giorno del 2019, un appello alla Germania affinché restituisse al governo italiano, legittimo proprietario, e quindi al museo fiorentino il dipinto, sottratto illecitamente dai soldati della Wehrmacht tedesca durante l’occupazione di Firenze nel 1944 e poi finito nelle collezioni di una famiglia tedesca, che nonostante le sollecitazioni dello Stato Italiano non lo aveva mai mostrato intenzione di ridarlo.
Ne seguì la convocazione in via straordinaria di una riunione del comitato per la restituzione dei beni culturali, poi le prime indicazioni da parte del governo tedesco sul suo sostegno per una restituzione agli Uffizi quale obiettivo ultimo, emersa nella risposta del ministro per gli Esteri tedesco Michael Roth a una interrogazione del deputato De Masi. E l’ammissione del governo tedesco che il «Vaso di fiori» «appartiene agli Uffizi». «Questo processo — ha spiegato Schmidt — ha fatto un altro passo avanti. Non è ancora del tutto risolto, ma questa disponibilità è molto importante, sarebbe bellissimo se si potesse concludere nel corso di quest’anno, anche se i tempi tecnici non sono brevissimi».
In tutti questi mesi il governo italiano, la direzione delle Gallerie degli Uffizi e il governo tedesco sono stati in continuo contatto per risolvere la vicenda. «Lo siamo ancora oggi e continueremo finché non sarà concluso questo rientro» ha concluso Schmidt. |