Il modello GardaMusei va al Senato Thomas Bendinelli Corriere della Sera - Brescia 15/5/2019
Dura due anni, costa un euro e garantisce sconti sugli ingressi: è la tessera GardaMusei, ulteriore tassello della rete di istituzioni pubbliche e private nata nel 2015 con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale diffuso che solo una parte dei 24 milioni di turisti che ogni anno affollano il lago sfrutta. Gli sconti saranno decisi in autonomia dalle singole istituzioni che fanno parte dell’associazione Garda Musei, si va dall’euro (su 16 di ingresso) del Vittoriale al dimezzamento del prezzo (da 4 a 2 euro) per il museo archeologico di Desenzano fino ai 3 euro in meno rispetto al biglietto intero per entrare a Gardaland, realtà che con la cultura c’entra fino a un certo punto ma sicuramente è sito di grande richiamo che fa parte della rete di Garda Musei. In prospettiva sconti per chi, usa la rete Sia o Navigarda. A breve, nell’associazione, entreranno a far parte anche la Banca Valsabbina (che ha appena concesso un prestito da 400 mila al Vittoriale, consentendo così di ultimare i lavori dell’anfiteatro entro la primavera 2020) e, probabilmente, due centri commerciali della zona del lago che daranno a Garda Musei una vetrina promozionale (oltre che qualche sconto per i possessori della card). I dettagli della card (che si può fare anche sul sito www.gardamusei.it) sono stati illustrati ieri in un incontro a palazzo Broletto (presenti tra gli altri il presidente e il direttore di Garda Musei Matteo Bussei e Giordano Bruno Guerri) nel corso del quale sono stati illustrati anche altri progetti in corso o pronti a partire. Tra questi c’è la vincita di un bando della Regione Lombardia che permetterà di lavorare su itinerari culturali e turistici tematici sul lago. «Sono 19 mila euro di bando — ha ricordato ieri Giordano Bruno Guerri —, ma consentirà di costruire un progetto più ampio e di poter così partecipare ad altri bandi più consistenti». Altro filone in crescita è quello delle scuole, lombarde e non solo: «Proprio oggi (ieri, ndr) ci sono centinaia di studenti al Vittoriale — ha ricordato Guerri —: arrivano da tutto il lago e anche da Fiume, città con la quale abbiamo ristabilito buoni rapporti e che nel 2020 sarà capitale europea della cultura». Partiti in nove come soci fondatori e con il Vittoriale come capofila, in pochi anni della rete fanno parte un’altra ventina di soggetti pubblici e privati. «Un modello da seguire — ha detto Guerri —: verremo convocati in commissione cultura al Senato per illustrare quello che stiamo facendo». |