Firenze. «Un’urbanistica contro il degrado» Nino Scripelliti * Corriere Fiorentino 30/5/2019
* Nino Scripelliti Avvocato
Gentile direttore,
non posso esimermi, quale difensore di Italia Nostra nel giudizio amministrativo definito, ma solo per ora, dalla recente ordinanza del Consiglio di Stato, dall’intervenire sulla questione trattata nell’articolo del professor Duccio Traina sul Corriere Fiorentino del 29 maggio. In proposito osservo che l’opinione, abbastanza perplessa, esposta nell’articolo, non sembra tenere conto della necessità di superare, in materia di governo urbanistico dei centri storici (e non solo quello di Firenze), le tradizinali categorie della ristrutturazione e del restauro conservativo, previste per interventi puntuali in singoli edifici, quando invece si tratterebbe di immaginare la disciplina di una entità urbanistica diversa, per un’area rappresentativa della storia della città, della cultura, dei suoi monumenti, delle tradizionali attività produttive e di coloro che, da generazioni, vi si dedicano con sapienza e pazienza: tanto da meritare che si tenti almeno di limitare il degrado in atto (se non sarà troppo tardi), derivante dall’eccesso di ristrutturazioni, frazionamenti e cambi di destinazione, incentivati dalla disciplina attualmente sospesa dal Consiglio di Stato, e di contrastare, per quanto possibile, l’immagine complessiva di centro commerciale, essenzialmente destinato ai turisti. E questo, anche a prezzo del sacrificio di interessi privati e di talune categorie che dall’attuale situazione traggono vantaggi.
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