Torino. Museo della Resistenza e Polo ‘900, salta la fusione Paolo Morelli Corriere della Sera - Torino 4/6/2019
La «due diligence» ha bocciato il progetto. Cambio ai vertici: via Quesito, in arrivo Mastroianni
Niente accorpamento né tantomeno fusione con il Polo del ‘900. Per il Museo Diffuso della Resistenza si prospetta un cammino che continuerà a essere indipendente. Sono questi i risultati della «due diligence», una vera e propria «analisi costi-benefici», chiesta mesi fa da Compagnia di San Paolo, per verificare la fattibilità dell’operazione. Lo studio, che si è concluso a fine aprile, non ha però convinto i soci fondatori, che hanno deciso di non procedere con una «integrazione» delle due realtà. Resteranno quindi separate e distinte, nonostante le ipotesi di «fusione» paventate in passato, per quanto il Polo, dal canto suo, intenda offrire tutto il supporto necessario per il rilancio del museo, soprattutto in questa delicata fase.
Ora, però, si apre un’altra partita, quella per la definizione di una governance solida e chiara per il Museo della Resistenza, che dopo le turbolente dimissioni dell’ex direttore Guido Vaglio — che ha lasciato il suo incarico a fine febbraio — vive in uno stato di incertezza dal punto di vista economico e organizzativo. L’attuale presidente, Franco Quesito, è nel frattempo entrato nel consiglio di amministrazione del Polo del ‘900 e, a breve, si dimetterà dal Museo della Resistenza per lasciare spazio a Roberto Mastroianni. Il docente universitario, semiotico, critico e autore teatrale, infatti, è già entrato nel consiglio direttivo e sarebbe il favorito per la nomina a nuovo presidente.
Non è ancora chiaro, però, se e quando il museo potrà contare su un nuovo direttore, ma del resto, come aveva dichiarato qualche mese fa Franco Quesito partecipando a una Commissione in Comune, questa figura non sarebbe al momento indispensabile per il funzionamento dell’ente.
In ogni caso, quando il direttivo del Museo della Resistenza avrà scelto il nuovo presidente, il passo successivo sarà la definizione di un «piano di rilancio», operazione alla quale dovrebbe dare supporto anche il Polo del ‘900. L’ente guidato da Alessandro Bollo farebbe da «tutor», con l’obiettivo di arrivare a un nuovo progetto entro l’estate. La speranza è che così si chiuda un lungo periodo di tormenti interni che ha contribuito a indebolire il museo, già alle prese con una costante riduzione di risorse economiche, che dovrebbe invece essere ripensato — nel percorso di visita e nell’organizzazione del personale — per arrivare anche a una crescita di pubblico, allontanando le preoccupazioni per il futuro. |