Napoli. «Sì» ai box di piazza degli Artisti. Ambientalisti e comitati in allerta Fabrizio Geremicca Corriere del Mezzogiorno - Campania 4/6/2019
La Soprintendenza detta le prescrizioni. Oggi vertice tra associazioni e tecnici del Comune
Napoli. Via libera dalla Sovrintendenza al progetto dei box auto sotto Piazza degli Artisti, primo stralcio di un piano più ampio che prevede circa 900 garage sotto il livello stradale tra la piazza, via Tino da Camaino e via Casale de Bustiis, dove è previsto anche il rifacimento della struttura mercatale.
Il «sì» di Garella, sia pure limitato da non poche prescrizioni, segna un punto importante a favore della cooperativa edilizia Napoli 2000, che da anni punta a costruire il maxi parcheggio, ma che è osteggiata da varie associazioni ambientaliste, in primis il Wwf, da comitati di cittadini e degli ambulanti dello storico mercatino di Antignano. Resta ora da capire se Napoli 2000 sottoporrà all’attenzione della Sovrintendenza anche gli altri due lotti o si accontenterà del risultato raggiunto e di realizzare circa un terzo dei garage per i quali ottenne semaforo verde nel 2010 da Rosa Russo Iervolino, in qualità di commissario ai parcheggi. Relativamente a Piazza degli Artisti, si diceva, Garella ed i suoi funzionari hanno imposto una serie di paletti. Uno di essi è che le strutture perimetrali del parcheggio interrato dovranno mantenersi ad una distanza minima di dieci metri «dal filo dei prospetti degli edifici e manufatti, a meno di una compita valutazione tesa ad escludere qualsiasi impatto di tipo strutturale sui medesimi connesso all’esecuzione di lavori ed opere in oggetto». Con riferimento alla risistemazione in superficie della piazza, poi, la Soprintendenza impone un nuovo progetto esecutivo che garantisca alcuni obiettivi irrinunciabili. Tra essi: uno spessore minimo di due metri di terreno al di sopra del solaio di copertura della struttura interrata «al fine di rendere possibile la piantumazione di alberature di media altezza, selezionate e distribuite sulla base di uno specifico progetto tecnico specialistico». Ancora: «La massimizzazione delle superfici destinate a spazi per la sosta e la mobilità pedonale e la minimizzazione di quelli destinati al transito, alla circolazione ed alla sosta di auto e moto, con il dimensionamento di superfici stradali strettamente necessarie al funzionamento del parcheggio interrato». Napoli 2000 dovrà, inoltre, ridimensionare le superfici destinate alle rampe di accesso e di uscita dai box. La pavimentazione, poi, dovrà essere «unica e continua in pietra naturale per tutta l’area di superficie coinvolta dal progetto, in continuità formale e visiva con l’asse pedonale di via Giordano Bruno, contrassegnata da alberi isolati di media altezza distribuiti regolarmente, evitando l’utilizzo di aiuole e superfici a verde di superficie minima, frammentarie ed a geometria irregolare». Lo scavo dovrà essere preceduto da un saggio archeologico fino alla profondità di cinque metri e mezzo. Oggi pomeriggio gli attivisti No box incontreranno tecnici e dirigenti comunali per capire se esistano ancora margini per impedire che inizino i lavori.
Commenta Franco Di Mauro, consigliere comunale di Rc e tra i protagonisti della mobilitazione nei mesi scorsi: «Si apre la partita della verifica del rispetto puntuale delle prescrizioni. Proveremo anche a rilanciare la protesta sul territorio con volantinaggi». La speranza di Di Mauro e degli altri No Box è che finalmente scendano in campo i residenti della zona, finora piuttosto tiepidi nel partecipare alle manifestazioni.
|