Brescia, musei con orario più ampio Tino Bino Corriere della Sera - Brescia 5/6/2019
I civici Musei hanno completato da qualche tempo il nuovo organigramma: la presidenza e la direzione (con competenze sia scientifiche che manageriali). Entrambe qualità che necessitano al rilancio di un complesso museale fra i più «belli» e «ricchi» d’Italia. Tre citazioni, Santa Giulia, la Pinacoteca, il Castello danno da sole le vertigini a chi voglia affrontare la custodia e la valorizzazione di un patrimonio da autentica capitale della cultura. E proprio per questo il compito non è facile. Coinvolge le amministrazioni pubbliche, ma anche l’intero «sistema» bresciano, la sua collocazione su un palcoscenico capace di colloquiare, di attrarre energie, risorse e visitatori. Occorre lasciare ai nuovi interpreti il tempo necessario per studiare e capire e poi comunicare alla città il senso del percorso da compiere, degli obiettivi da raggiungere. Di sicuro prima dell’autunno la città dovrà essere messa a conoscenza delle ambizioni e dei progetti, dalle sistemazioni fisiche, alle iniziative culturali, a quelle organizzative, dalle mostre temporanee al marketing, alla promozione. Il successo non starà nella crescita di visitatori, ma l’incremento dell’utenza sarà dichiaratamente un elemento utile a definire il modello di valorizzazione della cultura bresciana. E dunque l’attenzione alla progettualità dei modelli di frequenza non dovrà essere inferiore a quella necessaria per la qualità scientifica delle proposte d’arte. Astenersi dai suggerimenti è dunque un rispetto per i manovratori. Ma ricordare qualche spunto di lavoro è un dovere di chi intende contribuire a ritrovare le passioni che consentono alla città la necessaria voglia di identificarsi con i propri beni culturali. Due modeste suggestioni laterali bastano per dire le buone intenzioni. La prima riguarda gli orari di apertura dei musei. Nei giorni feriali i musei chiudono alle cinque, le biglietterie un’ora prima. Via non è possibile. La seconda suggestione è una sfida dalla quale la cultura bresciana esce regolarmente sconfitta. Riguarda il bacino di utenza del turismo gardesano che usufruisce dei musei bresciani per una percentuale infinitesimale della sua presenza. Serve un progetto ad hoc capace di portare in città, ogni giorno, da giugno a ottobre, qualche centinaio di turisti. Avviare in modo convinto e convincente questa sfida avrebbe, anche per i nuovi conduttori dei musei, un significativo valore simbolico, e innovativo. |