Milano. «Castello, vibrazioni triplicate» Gianni Santucci Corriere della Sera - Milano 20/6/2019
Lettera del direttore sulle scosse provocate dal passaggio del metrò: «Controlli urgenti»
Il direttore del settore Soprintendenza Castello, musei archeologici e musei storici del Comune di Milano, Claudio Salsi, ha scritto una lettera al Comune per il recente progressivo aumento delle vibrazioni all’interno del Castello Sforzesco dovute al passaggio dei treni della metropolitana (tra Lanza, Cairoli, Cordusio, Cadorna e Duomo passano tre linee sotterranee). Scosse «triplicate» in alcuni punti e in altri «raddoppiate», secondo misurazioni compiute internamente dal 2015, che impongono la disposizione di «urgenti controlli», per verificare gli effetti delle vibrazioni. A San Babila, le talpe della M4 allargano una crepa tra palazzi.
La mattina del 18 aprile scorso Claudio Salsi, direttore del Castello Sforzesco, mette la firma sotto una breve lettera. Non più di una dozzina di righe, che si chiudono con una frase abbastanza consueta in comunicazioni formali di questo genere: «In attesa di cortese riscontro, si inviano cordiali saluti». A leggere quelle due paginette su carta intestata del Comune, si ha però la chiara impressione che dietro quella formula di rito ci sia una preoccupazione reale e pressante. E infatti il professor Salsi, che oltre al Castello ha la responsabilità di tutti i musei storici e archeologici, spiega di essersi deciso a scrivere dopo una serie di «segnalazioni pregresse», che vanno avanti almeno da ottobre 2018, dunque da circa sei mesi. Il direttore spiega che all’interno del Castello le vibrazioni causate dalla metropolitana sono «raddoppiate» o addirittura, in alcuni punti, «triplicate». Tanto è diventato potente il tremore causato dai treni che corrono sotto terra vicino al Castello, che ormai i «dipendenti chiedono garanzie riguardo alla tutela della propria salute». E infine, il punto chiave: devono essere «realizzati con urgenza dei controlli» per valutare «gli effetti sul complesso monumentale». Tradotto: bisogna accertare al più presto se l’aumento imponente delle vibrazioni del metrò possa danneggiare il Castello costruito dagli Sforza nella seconda metà del XV secolo.
L’area a rischio è quella frontale, compresa tra la Torre del Filarete e la porta di Santo Spirito, sul lato Cadorna. Una zona che comprende uffici, archivi, sale studio e sale del museo. In tutta quest’area, spiega il direttore, «permangono forte rumorosità e vibrazioni» sul «pavimento e sui vetri delle finestre».
«Parliamo di effetti percepibili in maniera evidente — racconta al Corriere uno dei lavoratori del Castello che ha segnalato il problema —, come una sorta di micro terremoto di bassissima intensità, ma preoccupante perché per mesi ha “tormentato” ogni giorno un monumento che ha più di cinque secoli».
La preoccupazione, nei giorni precedenti al 18 aprile, è stata condivisa dal direttore Salsi, che ha elencato i dati tecnici in suo possesso al proprio immediato punto di riferimento, il Comune (direzioni Cultura e Mobilità), oltre che ad Atm, al direttore generale di Mm e alla Soprintendenza. Il punto chiave del discorso è: «Attraverso monitoraggi parziali effettuati a nostra cura, come di consueto dal 2015, si rileva che le vibrazioni in direzione verticale in alcuni punti sono triplicate ed in altri raddoppiate rispetto a un anno e mezzo fa». E dunque: «Si richiede che siano realizzati con urgenza controlli per verificare e quantificare ufficialmente i livelli di vibrazione e rumorosità», con l’obiettivo di capire cosa stia accadendo e scongiurare danni.
Vicino al Castello passano la linea «verde», tra «Lanza» e «Cadorna», e la linea «rossa» sulla curva di «Cairoli». In questi mesi, in altre zone della città «colpite» dalle vibrazioni, è stata ridotta la velocità dei treni per limitare gli effetti sui palazzi. |