Firenze. Santo Spirito, benvenuti in piscina. Tuffi notturni e bagni nella vasca Lorenzo Sarra Corriere Fiorentino 21/6/2019
L’ultimo oltraggio. Padre Pagano: «Allora rimettiamo la fontana dentro il nostro chiostro»
Siamo alla Costoli? No, benché lo stile rana della nuotatrice notturna nella foto sia degno di Martina Carraro, stavolta ci troviamo in Oltrarno, dove le prime notti bollenti di inizio estate hanno dato il via ad una nuova disciplina olimpica: il tuffo in piazza Santo Spirito.
Sì, perché oltre alla bella «sirenetta» immersa nella fontana giovedì sera, i residenti della zona hanno paparazzato giusto ieri anche un altro aspirante Michael Phelps, in apnea dentro la vasca in pietra serena al centro della stessa piazza. Purtroppo in déshabillé: «Stamani — racconta Leonardo Tozzi, residente sanfredianino dagli anni ’80 — ho assistito ad una scena surreale: un uomo di mezz’età completamente nudo che si è lavato da capo a piedi nella fontana. Non proprio un bello spettacolo: capisco bagnarsi il viso, ma così… E dire che il Comune aveva ripulito la vasca solo dieci giorni fa».
Eppure non è la prima volta che accadono fatti del genere: «D’estate in piazza c’è di tutto. Dai giovani che si schizzano per scherzare a persone che evidentemente hanno pochi freni...». Insomma, di decoro neanche l’ombra: «Ed i vigili non si vedono: sarebbe opportuno qualche controllo in più, invece di passare solo per le multe alle auto».
In molti però ci ridono su, invitando a chiudere un occhio sulle «ragazzate»: «Purtroppo è un fenomeno che si ripete ogni anno — dice il residente Domenico Greco, che abita proprio in piazza — Ma siamo stati tutti giovani…». Proprio i giovani però sono spesso i protagonisti della malamovida. Già, insieme al mangificio sul selciato della piazza o sul sagrato della basilica (con cartoni di pizza abbandonati e veri pic-nic improvvisati) e alla fuga di residenti e negozi di vicinato (in favore degli airbnb che saturano l’Oltrarno di turisti), è la vita notturna a creare tanti grattacapi: «Mi chiamano Don Chisciotte — scherza don Giuseppe Pagano, parroco di Santo Spirito che da anni si batte contro il degrado — ma io non mollo. La fontana? È del ‘500, se deve servire per bagni e gavettoni rimettiamola dentro al nostro chiostro. Sulla movida bisogna agire: amministrazione, questura e prefettura si mettano ad un tavolo». Alcune idee: «Presidio fisso di una pattuglia, con denunce e multe per chi beve alcol in bottiglie di vetro e getta rifiuti: non mi rassegno alla sporcizia di ogni mattina sul sagrato. Alia pulisce, certo, ma è una questione di rispetto. Non solo decoro, però, pensiamo al sociale: i nostri giovani si stanno perdendo in alcol e droga».
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