Venezia. Museo in Pescheria, concorso di idee Camilla Gargioni Corriere del Veneto 26/6/2019
Venezia, la giunta apre un avviso internazionale per definire spazi e sostenibilità
VENEZIA. Un avviso internazionale di idee per la rivitalizzazione delle Pescherie di Rialto e poi una discussione pubblica .L’obiettivo finale è arrivare a un bando che parta dal progetto «vincente» per trovare il migliore realizzatore. È questa la risposta della giunta ai cittadini che da tempo si battono per la rinascita di Rialto anche attraverso un Museo del commercio con spazi per la cucina del pesce. Il loro progetto è pronto, ma la giunta cerca idee con un bando.
VENEZIA. Un avviso pubblico internazionale di idee per la rivitalizzazione delle Pescherie di Rialto e poi una discussione pubblica tra commissioni consiliari, cittadini, Fondazione dei Musei Civici e sovrintendenza. L’obiettivo finale è arrivare a un bando che parta dal progetto «vincente» per trovare il migliore realizzatore. È questa la risposta della giunta ai cittadini che da tempo si battono per la rinascita di Rialto, tanto da aver costituito il comitato «Rialto Novo» affiancato dall’omonima associazione. Il Comitato sostiene e promuove l’idea di realizzare nella Loggia delle Pescherie un «Museo di Venezia nel commercio internazionale» con la riorganizzazione delle Fabbriche Nuove: al piano terra, una versione rinnovata del mercato ittico e in quello superiore un padiglione gastronomico con le specialità di pesce. Costo stimato del progetto, elaborato da un pool di docenti ma al quale lavorerà un comitato scientifico di studiosi della Sorbona, di Ca’ Foscari, di Cambridge, tra i 7 e i 10 milioni. A supporto di questa idea è stata presentata una proposta di delibera di iniziativa consiliare sugli «indirizzi per la costituzione del Museo di Rialto e la rivitalizzazione delle Pescherie» firmata dai fucsia Maurizio Crovato, Paolo Pellegrini, Francesca Rogliani, da Rocco Fiano (Lista Casson) e Giovanni Giusto (Lega) discussa ieri in commissione. E’ in quella sede che l’assessore Paolo Romor ha spiegato che il Comune ha deciso di partire da una raccolta internazionale di idee e progetti per trovare un profilo degli spazi espositivi, con la clausola della sostenibilità economica. Un processo che, ha spiegato Romor, avverrà in quattro fasi e che potrebbe partire già a settembre-ottobre. «Vogliamo raccogliere idee, vagliarle sia tecnicamente sia con una procedura pubblica in commissione per poi dar vita al bando: la soluzione migliore sarà quella che risponderà all’interesse pubblico, ovvero dare slancio al mercato di Rialto», ha detto. Una decisione che nessuno si aspettava, nel sogno di una progettazione partecipata in collaborazione con la Fondazione Musei civici che dispone della Loggia. «Alcuni di noi sono delusi, altri no. Bisogna avere oculatezza: credo nella realizzazione del museo – dice Gabriella Giaretta, presidente del comitato Rialto Novo – certo ci piacerebbe essere più coinvolti: non abbiamo nemmeno avuto il diritto di parola durante la commissione». Donatella Calabi, presidente dell’associazione Rialto Novo, aveva richiesto alla presidente Giorgia Pea (fucsia) di poter illustrare il progetto del comitato, ma Pea ha rifiutato. «Cittadini e comitati sono i benvenuti, ma l’oggetto dei lavori è la proposta di delibera dei consiglieri– spiega Pea – Manca, poi, la rappresentanza del Muve. Parlare di presentazione di progetti sarebbe prematuro».
La Fondazione non si è mai sbilanciata sul progetto e sulle 5 mila firme raccolte dai cittadini, anche se tre anni fa era partita da Muve l’idea di fare della Loggia un museo del sapere di Venezia, delle sue arti e dei suoi commerci.
La mancata parola al comitato ha sollevato le proteste di alcuni consiglieri, fra questi Debora Onisto (Forza Italia), Sara Visman (M5S), Rocco Fiano (Civica Casson) e Silvana Tosi (Liga Veneta): «Siamo qui per condividere con la cittadinanza, non facciamo l’errore di portare avanti in solitudine i nostri progetti». «La proposta dei cittadini va sostenuta, bisogna lavorare con loro – commenta Monica Sambo (Pd) – la clausola della sostenibilità economica rischia di penalizzare il Comitato rispetto a grandi investitori». Un discorso che Romor giudica prematuro. «Sono soddisfatto della discussione – conclude Maurizio Crovato (fucsia), che sostiene il progetto del Comitato – aspettiamo ora la nuova commissione, magari con sopralluogo, congiunta a quella delle attività produttive, insieme a Sovrintendenza e Muve». |