Firenze. «Il primo passo per non diventare un parco giochi» Grazia Galli, Massimo Lensi Corriere Fiorentino 27/6/2019
Caro direttore,
siamo sinceramente grati al Corriere Fiorentino per il dibattito che promuove sulla città e il modello di sviluppo da perseguire per il bene di Firenze, in quanto tale e in quanto custode di un patrimonio, materiale e immateriale, di cultura universale. La nostra associazione è nata con il preciso obiettivo di allargare questo dibattito anche al punto di vista di chi a Firenze vive e lavora, o viene in visita cercando l’autenticità di una città e del suo genius loci . Prendiamo quindi atto con piacere del fatto che anche il Comune di Firenze abbia deciso di aderire, come ha fatto Venezia, alla richiesta avanzata da dieci città europee al Parlamento e alla futura Commissione Ue di intervenire con regolamenti e direttive riconoscendo la reale attività delle piattaforme nel campo immobiliare e a tutela del diritto delle città di regolamentarne l’attività. L’iniziativa delle dieci città segue il parere non vincolante dell’avvocato generale della Corte di Giustizia europea per il quale Airbnb dovrebbe essere considerato un fornitore di informazioni digitali piuttosto che un agente immobiliare tradizionale. Se questo status fosse riconosciuto dalla Corte, le piattaforme online per gli affitti brevi sarebbero sollevate dal dovere di ottemperare alle normative già introdotte, o in corso di introduzione, per regolamentare le locazioni brevi e contenere la gentrificazione turistica di interi quartieri e città. La diffusione incontrollata delle locazioni a uso turistico sta creando seri problemi anche a Firenze, aggravandone il disagio abitativo nel centro storico e non solo. Per preservare il senso intimo della città c’è bisogno di introdurre subito nuove regole a tutela della residenzialità e dei suoi spazi vitali, altrimenti il destino inesorabile per Firenze sarà quello di trasformarsi in un parco giochi rinascimentale a uso e consumo del solo turismo di massa. Anche per queste ragioni, ci compiacciamo per l’intenzione manifestata ieri dal sindaco, di costituire una rete con le altre città d’arte per aprire un costruttivo tavolo di confronto con il ministro Bonisoli sulla riforma delle autonomie museali e la riorganizzazione dei beni culturali. Per rendere vivi e fruibili come luoghi di cultura i nostri musei, riterremmo molto utile istituire una fascia oraria di fruizione gratuita (come accade nelle due ore precedenti la chiusura del museo del Prado a Madrid), perché i 100 euro del biglietto annuale per famiglie sono una barriera ancora notevole per molti. Confidiamo, infine, che l’odierna adesione del Comune di Firenze all’appello rivoltogli congiuntamente dalle associazioni Progetto Firenze e 25 Aprile di Venezia con il sostegno di tante associazioni e centinaia di cittadini, sia l’inizio di una rinnovata attenzione alla cittadinanza e ai problemi causati dalla sovra saturazione turistica di cui Firenze ormai soffre in modo evidente.
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