Venezia a rischio. Undici associazioni scrivono all’Unesco. Gli unionisti contro il dossier Italia Nostra g. pra. Corriere del Veneto 29/6/2019
VENEZIA. In undici, tra associazioni e comitati, chiedono all’Unesco di inserire Venezia nella «black list» dei siti mondiali a rischio. «Alla luce delle conclusioni degli esperti Unesco, del fatto che continuano a mancare misure concrete per contrastare da un lato il degrado ecologico del sistema lagunare, e d’altro lato il degrado del tessuto sociale, poiché ormai una quota ampia degli appartamenti del centro storico è trasformato in locazioni turistiche e un allarmante carico aggiuntivo sulla già forte pressione turistica viene dai nuovi hotel di Mestre — scrivono — chiediamo quali siano le ragioni per rimandare ulteriormente la decisione sull’iscrizione di Venezia e la sua Laguna tra i siti Patrimonio dell’Umanità in pericolo». Ci sono il Fai, il Wwf e Lipu, ma anche i No Nav, Venessia.com e We are here Venice di Jane da Mosto. Ad aver fatto da apripista è stata Italia Nostra qualche giorno fa, con il contro-dossier a quello presentato dal governo in cui ha anche evidenziato la necessità di separare Venezia da Mestre scatenando la reazione degli unionisti. Dice Paolo Cuman, presidente dell’associazione «Una e Unica»: «Se in chiave di soluzione riproponete la “vexata quaestio” della divisione amministrativa del Comune scusateci, questa non c’entra nulla. Out of scope (fuori del campo, ndr ) direbbero i vostri numerosi amici dei Comitati internazionali. Non si usi il tema ambientale come cavallo di troia per riproporre una questione logora e superata». Lunedì la giunta «approverà» la lettera che il sindaco invierà all’Unesco, in vista della riunione annuale a Baku, dal 30 giugno al 10 luglio. |