Roma com’era sulle antiche mappe Simona De Santis Corriere della Sera - Roma 1/7/2019
Le edizioni Verdesi e l’ archivio che racconta i cambiamenti della città
Di questi tempi, per motivi vari, l’occhio cade subito su quella titolazione: Roma Olimpica. E su quella pianta, dettagliatissima, dove spiccano le opere dei Giochi della XVII Olimpiade, Roma 1960, rimasti ad imperitura memoria: il Palazzetto dello Sport, il PalaEur, il centro sportivo dell’Acqua Acetosa, il centro sportivo Tre Fontane, solo per citarne alcuni. Li mostra Guia Verdesi scorrendo il dito su una delle mappe pubblicate dalla storica casa editrice romana di cui è erede, fondata da suo nonno, Carlo Verdesi, e guidata dal papà Enrico fino al 2000, anno in cui si sono chiuse le pubblicazioni. Semmai possa considerasi «chiusa» davvero la storia di una attività che ha lasciato documenti di così grande valore.
Nell’archivio privato degli eredi Verdesi ci sono piante di Roma (la prima è del 1908) e relative guide turistiche, album fotografici, mappature delle vecchie linee dei bus, stampe acquarellate, che raccontano gli sviluppi della città, i suoi mutamenti, e possono fornire un contributo importante a livello storico e documentaristico. «Si partiva da una pianta base - spiega Guia - poi le modifiche si apportavano a mano nel tempo». Guia Verdesi ha raccolto tutto questo materiale - esposto per la prima volta qualche settimana fa dalla Libreria Eli di viale Somalia 50/a che ne ha capito subito l’importanza - per il valore affettivo certo, ma anche perché il XX secolo come pure il XIX, sono le epoche fin qui meno studiate e documentate della cartografia romana. Un archivio di questo tipo è dunque in grado di fornire un ulteriore contributo alla lettura del nuovo assetto urbanistico assunto dalla Capitale nel corso del ‘900. «Una base documentaria verso la quale ha mostrato interesse anche la direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta», racconta ancora Guia Verdesi.
Dalle sedi di fine Ottocento in via del Mortaro 17, non lontano da Fontana di Trevi, alla sede di via Collina 36, la casa editrice cambia completamente l’approccio per opera di Enrico Verdesi. Nel 1911 esce la prima edizione della «Pianta di Roma in Tramways» con l’aggiunta delle nuove linee municipali e di quelle conducenti all’Esposizione Universale. La prima guida turistica arriva invece nel 1919, tradotta in quattro lingue oltre l’italiano. A partire proprio dal 1919 la casa editrice Verdesi pubblica, anche, edizioni monografiche su singoli monumenti di Roma. E negli anni 30 le prime cartoline. La stampa in vera fotografia degli album è curata dalla Compagnia Fotocelere di Torino (l’archivio fotografico conta oggi oltre 600 soggetti). Cambierà tutto con l’avvento del digitale, dei cellulari, del Web. Ma, questa, è un’altra storia.
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