Napoli. Due custodi in pensione. Il parco della Floridiana taglia l’orario di apertura Fabrizio Geremicca Corriere del Mezzogiorno - Campania 3/7/2019
Tre ore e mezza di fruizione in meno. «Inutili appelli al Mibac»
Napoli. Apertura alle 9.30 invece che alle 8.30 e chiusura alle 16.30 e non più alle 19.00. Sono i nuovi orari del parco della Floridiana, unico polmone di verde del quartiere Vomero, frequentato ogni giorno da migliaia di persone. I residenti in zona e chi raggiunge con la metro l’area collinare proprio per passeggiare tra gli alberi del giardino pubblico.
La pessima novità per quanti amavano rifugiarsi in quel verde, emersa nelle ultime ore, nasce dalla circostanza che sono andate in pensione due persone addette alla sorveglianza del Museo Duca di San Martino, all’interno del parco. Sono rimasti in sedici, distribuiti su tre turni. Poiché l’area verde da tempo non ha più neppure un custode e la sua apertura e chiusura, scaduta la convenzione con Napoli Servizi che permetteva quantomeno di mantenere due persone all’ingresso, è affidata alla buona volontà degli addetti museali i quali spalancano ed accostano il cancello, la perdita di altre due unità di personale ha determinato la necessità di ridimensionare l’orario di fruizione del parco. Tutto ciò sarebbe già sufficientemente grave in sé. Lo è ancora di più se si considera che accade in estate, quando la disponibilità di un posto per stare al fresco e respirare aria pulita è particolarmente importante, specie per le famiglie con bambini piccoli, e quando chi non ha possibilità di trasferirsi in vacanza vive giorni di disagio nelle metropoli dove la cementificazione crea isole di calore nelle quali le temperature sono mediamente più alte di un paio di gradi rispetto alle zone alberate.
Nelle prossime settimane, peraltro, potrebbe accadere anche di peggio perché non è affatto escluso che la Floridiana chiuda del tutto. Questo, almeno, è quanto sostengono alcuni degli addetti al Museo. «Finora – dicono – siamo andati avanti per spirito di sevizio ed abbiamo svolto un compito che non è il nostro. Ora non possiamo più farlo».
Luisa Ambrosio, la direttrice del Museo, contattata ieri dal Corriere del Mezzogiorno non ha commentato la novità, ma ha confermato la notizia e che la riduzione dell’orario di apertura è stata determinata dall’acuirsi di una cronica situazione di insufficienza del personale. Non è da oggi, del resto, che lancia allarmi e chiede aiuto per garantire che Floridiana e Museo possano funzionare a pieno regime, come sarebbe doveroso che accadesse nella terza metropoli italiana ed in una città che è ormai una meta turistica affermata a livello internazionale.
Su questo tema Ambrosio ha scritto al ministro per i Beni Culturali – Parco e Museo dipendono dal Mibac – per chiedere «rinforzi» i quali permetterebbero almeno di tamponare le falle. Ad oggi, non è arrivato nessuno. Allo stesso modo non hanno avuto per ora seguito gli annunci che risalgono ad alcuni mesi fa da parte del Comune di Napoli, il quale affermava che era intenzionato a chiedere al ministro di gestire in proprio la Floridiana allo scopo di renderla più fruibile da parte dei cittadini. Inascoltati, ad oggi, pure gli Sos alla Regione. Il risultato è che si assottiglia di molto e nella stagione più calda la sua apertura.
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