Il Prosecco è patrimonio Unesco, Coldiretti: riconoscimento sostenuto da boom export di SIMONE PAZZANO 09 luglio 2019 la Repubblica
Nel 2019 aumento record del 21 per cento delle vendite in valore sui mercati esteri
Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene diventano Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Un riconoscimento che secondo Coldiretti è stato spinto anche dall’aumento record del 21% delle vendite in valore nel 2019 sui mercati esteri, dove il Prosecco è il vino made in Italy maggiormente esportato.
A sostenerlo è il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nell’annunciare l’avvenuta iscrizione del sito veneto “Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” nella Lista dei Patrimoni Mondiali dell’Unesco, approvata nel corso 43esima sessione dal World Heritage Committee riunito a Baku, capitale dell’Azerbaijan.
“Un risultato atteso – ha commentato Ettore Prandini, presidente della Coldiretti – che riconosce l’importanza di un territorio dallo straordinario valore storico, culturale e paesaggistico in grado di esprimere una produzione che ha saputo conquistare apprezzamenti su scala mondiale”.
Delle 464 milioni di bottiglie DOC vendute lo scorso anno, prodotte su oltre 24mila ettari di vigneti tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, circa 2 su 3 sono state vendute all’estero dove la Gran Bretagna – continua la Coldiretti – è di gran lunga il Paese che ne consuma di più.
Una produzione quella del Prosecco che, come sottolinea Coldiretti, è intimamente connessa con le caratteristiche del territorio e del meraviglioso paesaggio delle Colline del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene. L’iscrizione di quest’ultime nel Patrimonio Unesco rafforza il primato dell’Italia che vanta il maggior numero di siti riconosciuti a livello mondiale. Ma il Belpaese può contare anche – conclude la Coldiretti – su molti “tesori” iscritti nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco come l’Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010) l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013) e la vite ad alberello di Pantelleria (2014), l’arte dei pizzaiuoli napoletani (2017), la Falconeria, iniziativa cui l’Italia partecipa assieme ad altri 17 Paesi e dal novembre 2018 l’Arte dei muretti a secco, sulla base della candidatura avanzata dall’Italia con Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera.
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