Sgarbi : «Celebriamo il vostro Pantheon». Presentate le mostre dedicate a Canova. Il critico attacca la sovrintendenza: Silvia Madiotto Corriere del Veneto 13/7/2019
«Bocciata la rampa del tempio per disabili»
Il Tempio di Possagno era un dono al suo paese natale. Antonio Canova, tra fine Settecento e inizio Ottocento, era lo scultore simbolo del Neoclassicismo, il maestro dei marmi bianchi scolpiti d’armonia ellenica, e si era preso l’onere (diventato poi l’eterno onore di un’opera monumentale e magnificata dai libri di storia dell’architettura) di restaurare la chiesa parrocchiale, che non riuscì a vedere completata. Per commemorare il bicentenario dalla sua morte, avvenuta nel 1822, quell’edificio maestoso ispirato al Pantheon e al Partenone sarà il fulcro di tre anni di eventi, iniziati l’altro ieri nell’anniversario della posa della prima pietra, l’11 luglio 1819. In quel tempo fu festa grande a Possagno, sui colli trevigiani, tutto il borgo fornì aiuto concreto in materiali e manodopera, e allo stesso modo il popolo si raduna oggi fra il Tempio e la Gipsoteca, custode dei gessi canoviani, stavolta con le aziende locali che si mettono a disposizione per i necessari lavori di restauro. Ma due secoli dopo, incredibilmente, ci sono molti più problemi.
Padrone di casa degli Anniversari Canoviani è stato il presidente della Fondazione Canova, Vittorio Sgarbi, soffermandosi sul dettaglio di cronaca che più colpisce un uomo di cultura e di politica: il diniego della Sovrintendenza alla realizzazione di rampe di accesso per favorire le visite alle persone con disabilità. Qui si innesta la polemica con l’ente colpevole di aver fermato per due volte il progetto. «Nei giorni in cui l’autonomia del Veneto viene messa in discussione emerge una situazione drammatica – ha detto, con parole meno eleganti del ripetibile -, un ente governato da persone modeste impedisce di abbattere le barriere architettoniche. Ne parlerò con il ministro ai Beni Culturali, i diritti non possono aspettare». C’è bisogno di una leva nuova per difendere il territorio: «La Sovrintendenza si vergogni. L’autorità statale prevale su quella regionale e questo è il punto dell’autonomia: serve una Sovrintendenza regionale».
Un altro passo del presidente sarà proporre l’inserimento dell’anniversario canoviano 2022 nel trittico celebrazioni nazionali per i centenari della morte di Leonardo (2019), Raffaello (2020) e Dante (2021), trasformandolo in un poker. Sgarbi vuole proiettare Canova nel futuro, collegandone la figura e il «Pantheon della campagna veneta» al Mart e alle sale culturali inglesi. Il progetto include Palladio, Arturo Martini e Burri: «Canova e il contemporaneo» questa è la traccia.
I tre anni di celebrazioni sono iniziati con la mostra «Un tempio per l’eternità» (con i tesori del tempio, materiale documentale, i tesori del tempio e disegni preparatori). Questa sera alle 19 c’è il «Galà in bianco», una cena di raccolta fondi nel giardino del museo. Domani alle 17 il concerto del Venice Monteverdi Academy Choir. Tutti gli eventi sono promossi da Comune di Possagno, Fondazione Canova onlus e Opera Dotazione del Tempio Canoviano. Info www.anniversaricanoviani.it. |