Firenze. L’offerta del Comune a Italia Nostra: mozione per sbloccare l’edilizia Valentina Marotta - Mauro Bonciani Corriere del Veneto 13/7/2019
Italia Nostra è disposta a ritirare il ricorso al Tar contro la variante urbanistica per ristrutturazioni edilizie con limitazioni se Palazzo Vecchio cambierà alcuni punti del provvedimento. L’annuncio è dell’avvocato di Italia Nostra, Nino Scropelliti, e arriva alla fine di una lunga giornata che ha visto Palazzo Vecchio ribadire la necessità di un dialogo sul problema e l’Ordine degli architetti chiedere a tutti gli attori «senso di responsabilità».
«Faccio un appello a coniugare tutti gli interessi in gioco. Da un lato c’è un interesse a tutelare il patrimonio storico-artistico e noi siamo convintissimi di questa esigenza, dall’altro c’è un interesse altrettanto importante di non bloccare l’economia di questa città, di non azzerare i posti di lavoro, di non mandare in crisi o in fallimento aziende — ha detto ieri mattina il sindaco, Dario Nardella — Dobbiamo assolutamente bilanciare questi due interessi perché Firenze ha bisogno di coniugare la conservazione con la trasformazione. La città non può rimanere in questo stato di incertezza».
Il lavoro diplomatico con Italia Nostra è stato affidato all’assessore all’urbanistica Cecilia Del Re che giovedì ha incontrato l’associazione ambientalista. «Ho proposto loro, come possibile accordo a fronte di una rinuncia al ricorso, una mozione da sottoporre al Consiglio comunale contenente degli atti di indirizzo per il nuovo Piano urbanistico che dovremo adottare il prossimo anno — spiega Del Re — Nella mozione potranno essere contenuti indirizzi condivisi e giuridicamente sostenibili. I tempi di una nuova variante sarebbero lunghi, e si arriverebbe molto dopo la pronuncia del Tar e pressoché insieme al nuovo Piano». Per Italia Nostra ha parlato l’avvocato Scropelliti. «Siamo disposti a una mediazione con il Comune di Firenze ma ad un patto — annuncia l’avvocato — Ritireremo il ricorso se Palazzo Vecchio ritoccherà la norma che abbiamo impugnato. Non ci servono promesse per il futuro ma risposte immediate. Saremmo disposti a fare un passo indietro se il Comune accettasse tre proposte: un freno ai frazionamenti degli appartamenti che inevitabilmente portano all’espulsione degli abitanti dal centro storico, la limitazione alle opere di ristrutturazione ed ai cambi di destinazione da residenziale–ordinario a residenziale para-alberghiero. E la Regione Toscana, super partes, deve essere subito chiamata a fare da mediatore e da garante del patto tra Italia Nostra e Comune». Perché? «La Regione Toscana, ha competenze in materia urbanistica. Come ente al di sopra delle parti può indicare una strada e poi fare da garante». E Palazzo Vecchio replica non commentando nel merito la proposta e sottolineando che continuerà il dialogo, attraverso l’assessore Del Re, nelle sedi opportune.
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