Ambientalisti e comitati «Serve un progetto di qualità» CORRIERE DEL VENETO 20 Luglio 2019
Fa discutere l’acquisto dell’area dell’Ex Umberto I da parte del patron di Alì: ieri sera il consiglio di Municipalità di Mestre ha provato ad approvare un ordine del giorno che chiedeva non solo attenzione per le parti pubbliche del sito, ma anche e soprattutto un confronto tra l’amministrazione comunale, il privato e la municipalità, che non vuole essere lasciata fuori ma intende dire la sua. Ma alla fine è saltato il numero legale e la discussione è rimasta là. Ma all’indomani della clamorosa asta l’attenzione è massima: cittadini e comitati chiedono sia realizzato un progetto di qualità. «Desideriamo che la parte verde, il piccolo bosco originario che si trova nell’area» spiega Francesco Brunello di Amicoalbero. «Venga protetta, cosa di cui siamo sicuri. Ma anche che non vengano realizzate mega costruzioni inutili e che sia salvaguardato un eventuale ritrovamento archeologico (cosa che sarà molto probabile), non come accaduto in via Pio X». Prosegue: «Speriamo che adesso non scatti "l’assalto alla diligenza" di Alì e tutti chiedano di tutto di più. In ogni caso, un po’ di sana concorrenza cittadina ai centri commerciali potrebbe fare bene per riportare i mestrini in centro a fare spese. Infine quello che sarebbe ottimale, è un grande concorso di idee dove vinca il migliore». «Che si sia fatto avanti qualcuno siamo contenti» commenta Debora Esposti, mestrina e consigliera Ascom Confcommercio «tutto è meglio di nulla, anche se in un luogo di simili potenzialità poteva davvero partire una trasformazione della città che avviene solo ogni cento anni. Sicuramente almeno la situazione si è sbloccata, dopodiché quello che serve è una progettualità sulla città che ancora non si vede».
«Il comitato cittadino» commenta Andrea Sperandio di Mestre Mia «auspicava che ci fosse da parte dell’amministrazione una presa di posizione che portasse all’acquisto, adesso resta da vedere se chi ha comperato l’area dialogherà con la cittadinanza per capire se si potranno scongiurare cubature immense: l’unico timore è quello che sia stata solo una partita di giro dove alla fine il privato fa quello che vuole e l’amministrazione si salva, ma risultato non cambia. Speriamo non sia così, per ora non lo sappiamo e rimaniamo alla finestra». —
M. A.
|