SICILIA - Una villa romana da salvare dalla furia dei vandali di Isabella Di Bartolo la Repubblica 16 agosto 2019
E’ questo l’intento della Soprintendenza ai beni culturali di Catania che, dopo vari appelli e sopralluoghi, ha avviato le prime operazioni per tutelare il sito archeologico e i suoi preziosi mosaici danneggiati da ignoti e in abbandono poco dopo la loro scoperta. Qui, dopo 10 anni, la Regione siciliana ha finanziato anche alcuni scavi che hanno portato alla luce terme romane. “Abbiamo dato il via ai primi, necessari, lavori – spiega la soprintendente etnea Rosalba Panvini a seguito del danneggiamento subito lo scorso anno ad opera di vandali e, così, abbiamo recintato l’area demaniale, avviato il restauro dei pavimenti musivi e nuovi scavi che hanno messo in luce nuovi ambienti”. La villa romana risale al I secolo dopo Cristo ed stata individuata negli anni Settanta e oggetto di alcune campagne di scavo che, però, non sono state seguite da lavori sistematici lasciando che il sito fosse dimenticato. “Attraverso l’intervento –aggiunge l’archeologa - conclusosi poche settimane ma la cui ripresa attraverso l’impegno delle economie da ribasso è prevista per la fine del mese, è stato possibile mettere in luce oltre gli ambienti già noti altre strutture probabilmente pertinenti ad un piccolo impianto termale. I lavori hanno anche permesso di comprendere meglio la pianta della struttura della quale verrà realizzato un nuovo rilievo non appena verranno ripresi i lavori”. Per rendere davvero fruibile l’area sarà comunque indispensabile provvedere alla sistemazione dell’edificio rurale che ricade all’interno del lotto espropriato e della strada di accesso attualmente un tratto sterrato pieno di buche e avvallamenti tali da rendere persino pericoloso l’accesso al sito. A conclusione del lavori il sito verrà consegnato al Parco archeologico di Catania e delle Aci.
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