Torino. Accademia Albertina, dopo Bitonti è corsa a tre Paolo Coccorese Corriere della Sera - Torino 22/8/2019
Nei prossimi giorni sarà pubblicato il bando che darà il via ufficialmente alla competizione elettorale che sceglierà il nuovo direttore dell’Accademia Albertina. A ottobre scadrà l’incarico di Salvo Bitonti, il regista e professore di Storia del cinema, che lascerà il suo posto come previsto dal regolamento. In pole position parte Edoardo Di Mauro. Docente di Critica d’arte e presidente del Museo di Arte urbana di Campidoglio, negli ultimi anni è stato uno dei più affidabili collaboratori di Bitonti, di cui è stato vicedirettore. Ha un programma che guarda alla continuità, ma la sua elezione rischia di essere in salita per il semplice motivo che Di Mauro non è un artista. L’Albertina è una delle istituzioni più nobili del panorama artistico e universitario. Nel 2012, però, era stata commissionata. Poi, con l’arrivo dell’ex presidente Fiorenzo Alfieri, è riuscita a rialzare la testa. A gareggiare con Di Mauro sono pronti in due: Luisa Valentini, titolare della cattedra di Plastica ornamentale, vicina alla Gam e alla potente Cgil. E l’outsider Giuseppe Leonardi, docente di Pittura, ex responsabile di Villa Capriglio, in rappresentanza degli insegnanti «dei laboratori». A decidere il direttore sarà la cinquantina di professori di un corpo docente che lamenta da anni il problema di un mancato turnover.
A ottobre scadrà l’incarico del direttore dell’Accademia Albertina. Salvo Bitonti, il regista e professore di Storia del cinema, lascerà il suo posto come previsto dal regolamento. Eletto nel 2013, e terminati i due mandati consentiti dagli statuti, abbandonerà la direzione dell’Accademia di belle arti, che però si scopre divisa sul nome del successore. In pole position parte Edoardo Di Mauro. Docente di Critica d’arte e presidente del Museo di Arte Urbana di Campidoglio, negli ultimi anni è stato uno dei più affidabili collaboratori di Bitonti, di cui è stato vicedirettore. Ha un programma che guarda alla continuità, ma la sua elezione rischia di essere in salita per il semplice motivo che Di Mauro non è un artista.
Nei prossimi giorni sarà pubblicato il bando che darà il via ufficialmente alla competizione elettorale. Ma da mesi gli sherpa degli schieramenti sono al lavoro per una soluzione che a prima vista non sembrava così irraggiungibile: la candidatura unitaria di Di Mauro. Una proposta avvalorata anche dal tandem con Laura Valle, l’altra vicaria di Bitonti. Insegna pittura e potrebbe occuparsi dell’organizzazione più pratica dell’Accademia, permettendo invece al presidente del Mau di dedicarsi ai compiti di rappresentanza e di dialogo con le istituzioni, necessari per voltare definitivamente pagina con il passato. L’Albertina è una delle istituzioni più nobili del panorama artistico e universitario. Nel 2012, però, era stata commissionata. Poi, con l’arrivo dell’ex presidente Fiorenzo Alfieri che ha lasciato il testimone a Paola Gribaudo, è riuscita a rialzare la testa puntando su una ristrutturazione e un ampliamento della sede (non ancora concluso) e sulla costruzione di una solida rete di partnership, anche internazionali, apprezzata pure dal Ministero.
Il merito va, in particolare, al professore Bitonti, la cui direzione, però, ha attirato le critiche di una parte del corpo docente. «È stato poco presente. Spesso in giro per il mondo, soprattutto in Cina», è una di quelle che risuonano nei corridoi dell’Accademia dove il fronte degli insegnanti-artisti sembra deciso a impedire l’elezione di Di Mauro. A sfidarlo, come vogliono le bizantine regole di questa istituzione, devono essere altri professori di prima fascia (per questo è stato escluso il critico Luca Beatrice che è di seconda) che hanno in curriculum la direzione di realtà culturali come un festival o un museo. Due i nomi pronti a farsi avanti. L’artista Luisa Valentini, titolare della cattedra di Plastica Ornamentale, vicina alla Gam e alla potente Cgil che avrebbe fatto la direttrice in Spagna. E l’outsider Giuseppe Leonardi, docente di Pittura, ex responsabile di Villa Capriglio, in rappresentanza degli insegnanti «dei laboratori». A decidere il direttore sarà la cinquantina di professori di un corpo docente che lamenta da anni il problema di un mancato turnover. |