L’arte del mondo in sette giorni, a Firenze Loredana Ficicchia Corriere Fiorentino 31/8/2019
Il Congresso mondiale di settore al via da domani tra villa Vittoria e Palazzo Vecchio
Promette un impianto democratico, alla portata di tutti, il 35° Congresso Mondiale di Storia dell’Arte del CIHA (Comité International d’Histoire de l’Art) che dopo 40 anni torna in Italia, a Firenze, da domani al 6 settembre.
Oltre 500 partecipanti di diversa estrazione geoculturale e 120 interventi tra star e giovani storici dell’arte, trasformeranno Firenze Fiera (Villa Vittoria) in un laboratorio su un nuovo modo di percepire l’arte, sia in termini di trasmissione del sapere, sia guardando a una fruizione più colta . «Motion: Transformation» è il titolo della prima parte del Congresso (la seconda parte «Motion: Migration» si svolgerà a San Paolo di Brasile nel 2020) organizzato dal CIHA Italia, che ha sede a Firenze, presidente Marzia Faietti, in collaborazione con il Kunsthistorisches Institut in Florenz–Max-Planck. In sua rappresentanza c’è il direttore Gerhard Wolf:«Organizzare una manifestazione in una delle città più importanti del turismo mondiale — dice — invita a riflettere sulla cura sostenibile del patrimonio monumentale e artistico, sul futuro dei musei in un orizzonte globale». E vuole essere politico il messaggio che la città di Firenze lancia al nascituro governo a Roma, con l’assessore alla Cultura di Palazzo Vecchio, Tommaso Sacchi, che dice: «Non c’è miglior sede per accogliere un congresso di tale portata che fa di Firenze la protagonista nel mondo dell’arte internazionale». E sono tanti gli eventi aperti al pubblico nel Salone dei Cinquecento, tra cui una lectio magistralis della storica dell’arte indiana Kavita Singh e una tavola rotonda con Vera Agosti, Thierry Dufrêne, Peter J. Schneemann e l’artista Valerio Adami. Sono previste anche visite a musei e collezioni fiorentine. Nove sessioni divise in tre gruppi: si comincia con l’artista messo a fuoco rispetto alla percezione del pubblico e del critico. In esame alcune figure di artisti e di mistici capaci di creare immagini mentali che dialogano con quelle reali. La dialettica immagine/opera d’arte è ripercorsa nelle dualità di materialità e ideazione, segno grafico e scrittura linguistica. Arte, potere e pubblico: Il lavoro di artisti e architetti è sempre stato utilizzato da singoli o da gruppi di diversi contesti politici e religiosi per acquisire e mantenere potere. E poi c’è l’arte a confronto o collisione con la natura, con la religione e la magia. Infine il tema del viaggio, della trasmigrazione di manufatti, immagini, artisti, idee, argomento che si aggancia alla seconda parte del convegno in Brasile, la Migrazione. L’evento è in collaborazione di Fondazione CR Firenze e Getty Foundation di Los Angeles. |