VENEZIA - «La crisi ha bloccato la riflessione sulla città Speriamo di continuare con questo progetto» Roberta De Rossi 31 Agosto 2019 la nuova Venezia
Il ministro Bonisoli a Venezia nelle ore dell’incarico di Mattarella a Conte Silenzio sul prestito di Da Vinci. E il nuovo titolare è dato in quota Pd
la giornata
Arriva a Venezia da ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli: prima alla serata inaugurale della Mostra del Cinema, poi alla presentazione dei restauri delle Gallerie dell’Accademia. Ogni volta che è venuto in città il ministro non ha lesinato commenti su grandi navi, turismo di massa da tenere a freno, stop agli alberghi: ma queste sono le ore del Conte-bis, del toto-ministri e Bonisoli - nominato in quota 5 stelle - non sa quale sarà il suo futuro. Si fa prudente, parlando con i giornalisti all’uscita dalle Gallerie, anche se un «purtroppo» rivela che lui, questa crisi d’agosto, non l’avrebbe proprio voluta .
Ministro, grandi navi, nuovi alberghi che aprono a Mestre, pressione turistica in costante crescita - gli domandiamo - non è cambiato molto per Venezia in questi anni...anzi. Qual è il suo pensiero?
«Durante il mese di agosto, purtroppo, si è interrotta un’azione di governo. Dove andava a cadere questa azione? In autunno noi avevamo in mente di iniziare, in unione con il Comune, una cosa molto armonica, un percorso di riflessione critica di come il centro storico di Venezia sta vivendo in questo momento, di quali sono le sfide da affrontare a partire dal consumo delle acque e del suolo, dove e di che tipo sono gli esercizi commerciali da autorizzare e quant’altro: una cosa di cui non si può occupare solo il Comune, ma nemmeno solo lo Stato. Dev’essere sinergica. Vedremo se nelle prossime settimane potremo ricominciare questo percorso».
Ha fatto discutere l’accorpamento dei poli museali di Veneto e Lombardia - gli chiedono i colleghi di Rai e stampa - 29 musei dalla Valtellina alla Laguna cos’hanno in comune?
«Quando si inaugura un restauro come quello delle Gallerie dell’Accademia, si parla di appalti, lavori, contratti, attività gestionali: ci dimentichiamo che nel mondo dei beni culturali c’è un’attività di “cucina”, che sta dietro, nascosta che è quella che permette poi a cose del genere di accadere. Abbiamo fatto un banale intervento riorganizzativo di un’organizzazione complessa come è quella del ministero. Non è questione di potere, ma di migliorare l’efficienza». Il ministro si allontana per un ultimo passaggio alla Mostra del Cinema. Mercoledì sera, sul red carpet, aveva dichiarato: «Non potevo non essere qui: è uno dei due appuntamenti più importanti al mondo per il cinema». Ma non aveva risposto, allontanandosi, alla domanda se avesse preso o meno l’attesa decisione di prestare il delicatissimo disegno dell’Uomo di Vitruvio (capolavoro delle Gallerie) al Louvre di Parigi, per la mostra dedicata al genio di Leonardo. Ieri il suo staff ha fatto sapere: «Sui prestiti, nessuna novità». Alla cena di Gala della Mostra, il gossip tra i tavoli dà il ministero Beni culturali in “quota pd”, ma il sindaco Brugnaro si augura che Bonisoli venga confermato: «Con lui abbiamo lavorato bene: è un ministro che ascolta. Quando voleva cambiare la soprintendente, gli abbiamo spiegato che Venezia si sarebbe paralizzata, perché chi arriva ha bisogno di mesi per capire come funziona la città. Lui ha compreso è ha confermato nell’incarico la soprintendente Carpani».—
Roberta De Rossi
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