Una grande mostra all’Ara Pacis: si celebra Aquileia gioiello romano Elisa Michellut 09 Novembre 2019 IL MESSAGGERO VENETO
Il percorso è scandito da una ricca collezione di preziosi reperti archeologici. Non mancano le fotografie del maestro Elio Ciol e nuovi materiali multimediali
Roma celebra i 2200 anni dalla fondazione di Aquileia con una mostra al Museo dell’Ara Pacis. Da oggi fino al 1 dicembre un’esposizione di grande suggestione racconterà le tappe salienti della storia di Aquileia attraverso preziosi reperti provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Aquileia e importanti testimonianze dal Museo della Civiltà Romana.
Promossa da Roma Capitale, assessorato alla crescita culturale Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e realizzata dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con il Polo Museale Fvg e il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, che ha prestato alcune opere d’arte di eccezionale valore, la mostra “Aquileia 2200. Porta di Roma verso i Balcani e l’Oriente” è stata presentata, ieri mattina, a Roma, alla presenza del presidente della Regione Massimiliano Fedriga e della Soprintendente capitolina, Maria Vittoria Marini Clarelli.
La mostra intende ripercorrere le numerose “trasformazioni” della città nei suoi momenti storicamente più significativi.
L’affascinante percorso è stato curato da Cristiano Tiussi, direttore della Fondazione, e da Marta Novello, direttrice del museo di Aquileia, con un contributo, per la parte fotografica, di don Alessio Geretti, curatore delle iniziative culturali di Illegio.
«Roma celebra Aquileia quale ricchezza nazionale – le parole del presidente della Regione Fedriga –. Per entrambe le città questa esposizione sarà un’opportunità di reciproca conoscenza. Questo luogo è una vetrina di cui Aquileia ha grande diritto, essendo stata una delle principali protagoniste della storia di Roma. Questa mostra è un’occasione per far conoscere Aquileia e tutto il Fvg. Così come Aquileia è stata la porta verso Oriente con la via dell’Ambra, anche la regione, attraverso la nuova via della Seta, è oggi riferimento principale verso quel mondo».
Un evento che sarà accompagnato da una serie di appuntamenti di promozione del territorio nella capitale. Il presidente della Fondazione, Antonio Zanardi Landi, ha aggiunto: «Siamo grati al Presidente Fedriga per averci sostenuto e accompagnato in questa iniziativa, che chiude le celebrazioni dei 2200 anni di Aquileia con questa mostra e con 12 eventi all’Ara Pacis destinati a raccontare la città di Aquileia con il coinvolgimento degli operatori e rappresentanti del mondo culturale, diplomatico e accademico». Zanardi Landi, ha ricordato che «Aquileia è stata interfaccia attiva della città capitolina nei confronti dell’Oriente e del Mediterraneo, per poi avere una pulsione missionaria nella diffusione del Cristianesimo, che la rese nuovamente protagonista per secoli».
Dell’originalità del messaggio che proviene dalle testimonianze del passato aquileiese sono prova i reperti e le opere che segnano il percorso espositivo, che offre una suggestiva selezione di calchi in gesso, modelli e preziosi pezzi originali, avvalendosi anche del supporto di strumenti multimediali. Tra le diverse opere, alcune pregevolissime: l’iconica “testa di Vento” bronzea, la testa di vecchio, improntata a forte realismo, la bellissima stele funeraria del gladiatore, due eccezionali mosaici, rilievi marmorei e statue. È, inoltre, presente un’ampia e preziosa collezione di oggetti in ambra. Della mostra faranno anche parte 23 calchi di reperti aquileiesi realizzati nel 1937 in occasione della Mostra Augustea della Romanità, oggi custoditi al Museo della Civiltà Romana, alcuni restaurati per l’occasione grazie alla Fondazione. Ancora, nella sezione del Cristianesimo, un bassorilievo in pietra calcarea del IV secolo raffigurante l’abbraccio tra Pietro e Paolo, e, per concludere, due spaccati storici sul Patriarcato di Aquileia e sul Milite Ignoto. In quest’ultima sezione sarà esposto, per la prima volta recentemente donato allo Stato, il tricolore che avvolse, nella cerimonia in Basilica ad Aquileia nel 1921, il feretro del soldato scelto da Maria Bergamas per rappresentare tutte le vittime disperse in guerra.
Al centro del percorso espositivo sono collocate 43 splendide fotografie del maestro friulano Elio Ciol. Sarà, infine, proiettato un estratto del docufilm “Le tre vite di Aquileia”, realizzato da 3D produzioni.
L’eccezionalità dell’evento è stato richiamato anche nelle parole della Soprintendente capitolina, Maria Vittoria Marini Clarelli, del vicesindaco di Roma, Luca Bergamo, del direttore del Polo Museale Fvg, Luca Caburlotto, e del sindaco di Aquileia, Emanuele Zorino.
L’esposizione ha il patrocinio del Ministero, il sostegno della Regione e la partecipazione della Società per la Conservazione della Basilica, dell’Associazione Nazionale per Aquileia e della Cineteca del Friuli. L’evento è reso possibile grazie a PromoTurismoFvg, Camera di Commercio Pordenone-Udine e il supporto di Ferrovie dello Stato. —
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