Soldi alla Basilica di San Marco, il M5s si oppone Ma. Bo. Corriere del Veneto 18/12/2019
Di sicuro non temono di andare controcorrente. Nel clima di generale apprensione per le sorti della Basilica di San Marco, invasa dall’Acqua Granda, i Cinque Stelle di stanza in consiglio regionale si sono opposti allo stanziamento di un milione: «Paghi il Vaticano».
Venezia. Di sicuro non temono di andare controcorrente. Nel clima di generale apprensione per le sorti della Basilica di San Marco, invasa dall’Acqua Granda e dalle successive alte maree di questo autunno, con i partiti pronti a votare un maxi contributo bipartisan a favore della Procuratoria, i Cinque Stelle di stanza in consiglio regionale hanno infatti sostenuto, nell’ordine: che tutto sommato la Basilica non rischia di crollare; che a Venezia ci sono ben altre priorità; che se proprio si deve intervenire, a cacciare i soldi dev’essere il Vaticano, a cui di sicuro i milioni non mancano. Apriti cielo.
È successo ieri, a Palazzo Ferro Fini, dove si discuteva il riconoscimento di un contributo da un milione di euro per interventi urgenti di messa in sicurezza e ripristino della Basilica simbolo di Venezia (e del suo inabissamento). «Durante la discussione del bilancio, e dopo un colloquio con il vice presidente Gianluca Forcolin, è stato deciso questo aiuto - ha spiegato il capogruppo della Lega Nicola Finco - per tutelare la Basilica che rappresenta un patrimonio di tutta l’umanità, ma anche per dare un segnale importante di vicinanza alla città che ci ospita. È un simbolo assoluto della nostra civiltà». D’accordo il presidente della commissione Cultura Alberto Villanova, che qualche giorno fa ha guidato la delegazione del consiglio in visita alla Basilica («È la casa dei veneti, un simbolo della cristianità, e sta crollando») ed anche il Pd, che ha parlato di «un atto dovuto, un doveroso gesto di presenza da parte delle istituzioni con l’auspicio che l’impegno della Regione possa fare da apripista ad altri soggetti, come banche e fondazioni, per sostenere la causa».
I Cinque Stelle, capitanati da Simone Scarabel, non si sono però fatti intenerire dal clima di «concordia regionale», hanno mandato a vuoto i tentativi del vice presidente dell’assemblea Massimo Giorgetti, e non sono arretrati di un millimetro: «La Santa Sede può vantare un patrimonio immobiliare di prim’ordine, solo di recente abbiamo letto di operazioni internazionali su palazzi da 200 milioni con speculazioni da 20 milioni, e insomma ben potrebbe stanziare in autonomia le risorse per restaurare la Basilica che, ricordiamo, fa pure pagare regolare biglietto all’ingresso». Finco è insorto: «Astenendovi vi mostrate incuranti rispetto ai bisogni di Venezia e di un capolavoro artistico invidiatoci da tutto il mondo». Ma Scarabel ha tirato dritto: «Diamo voce a quella minoranza di veneti, che pure esiste, convinta che quel milione possa essere speso meglio, in altre priorità. Se proprio voleva, la Regione avrebbe potuto attivare un crowdfunding». |