Uffizi, un altro Bezzuoli. E nel 2020 la mostra Ivana Zuliani Corriere Fiorentino 21/12/2019
Acquistato «Il ripudio di Agar» dell’artista fiorentino
«Le figure sono rappresentate secondo i canoni classici, ma è un quadro estremamente emozionale. Ed è qui che si vede il Bezzuoli come uno de maggiori esponenti della pittura romantica in Italia e in Europa». Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt mostra l’ultimo acquisto del museo: Il ripudio di Agar di Giuseppe Bezzuoli (1784-1855) che molti paragonano a Hayez per la limpidezza dello stile. L’opera che gli Uffizi hanno acquistato dal collezionista emiliano Enrico Giordani, sarà uno dei dipinti di punta della prima mostra sull’artista fiorentino (curata da Vanessa Gavioli, Elena Marconi ed Ettore Spalletti) in programma dal 2 aprile al 31 luglio 2020. Saranno esposte 100 opere di Bezzuoli tra dipinti e disegni: tra questi, oltre al Ripudio di Agar , anche altre due recenti acquisizioni, Eva tentata dal serpente e il bozzetto preparatorio per Giovanni dalle Bande Nere al passaggio dell’Adda. Bezzuoli, insegnante all’Accademia d’Arte, è stato maestro di Fattori, Ademollo, Lega, Ciseri e ha svolto un ruolo di primo piano nella storia della pittura dell’Ottocento, dipingendo temi storici e letterari, soggetti religiosi ma anche ritratti e paesaggi.
Nel caso de Il ripudio di Agar il soggetto è tratto dalla Genesi e descrive l’episodio in cui Abramo, assecondando il volere di Sara, ripudiò Agar e suo figlio Ismaele. La scena è quella dell’addio, quando Abramo si congeda da Agar e Isacco dal fratellastro maggiore Ismaele: commovente l’abbraccio tra i due fratelli, toccanti le lacrime di Agar, che si possono notare solo ammirando il quadro da vicino. «È un soggetto raro, triste. Per questo non fu rappresentato molto, con un’eccezione: Rembrandt, che ne creò una versione negli anni Trenta del’600 e lo ha portato in auge nei paesi nordici — spiega Schmidt — Bezzuoli lo interpreta con uno temperamento romantico, che riscalda memorie formali neoclassiche».
In seguito all’acquisto, il collezionista Giordani ha inoltre donato alle Gallerie degli Uffizi disegni di Bezzuoli e altri documenti come una corrispondenza epistolare con una committente, un taccuino con appunti di viaggio e riflessioni sull’arte antica — una delle sue grandi passioni -— oltre a 50 lucidi di mano dell’artista tratti da disegni di Tommaso Piroli, incisore settecentesco specializzato in soggetti sempre legati all’antichità. |