La Toscana e il turismo. Se noi faremo come le Signe Paolo Ceccarelli Corriere Fiorentino 12/1/2020
Signa e Lastra a Signa sono divise dall’Arno e litigano più o meno dal Medioevo, quando tutti i bambini della zona andavano battezzati in una chiesa signese e la cosa pare non andasse giù ai lastrigiani. Oggi però non solo vogliono essere unite da un nuovo ponte, ma anche promuovere insieme e in modo coordinato i propri territori. Il primo passo è stato fatto venerdì scorso con la firma di un accordo per integrare l’offerta culturale e i percorsi turistici dei due Comuni. Vedremo se agli impegni seguiranno i fatti, ma l’idea è un buon segnale in una regione che sul turismo sembra costantemente a rischio dissociazione. Da una parte, una certa abitudine (nel pubblico come nel privato) a far da sé, nell’illusione che in questo mondo a portata di clic anche un Comune o una singola associazione possano auto-promuoversi senza badare a cosa hanno accanto, anzi a volte contro i vicini; dall’altra, il pericolo di un’offerta calderone che propone una Toscana da clip hollywoodiana — col viale di Bolgheri che porta al piazzale Michelangelo da dove si gode una bellissima vista sulle colline senesi… — senza valorizzare le specificità locali. Il turismo in Toscana continua peraltro ad essere affetto da un Firenze-centrismo che fa male a tutti, per primo al capoluogo dove ormai da tempo l’autenticità è confinata in alcuni sopravvissuti bar di quartiere e in certe piccole librerie, mentre la città take away dilaga anche in Oltrarno. Anche qui: il punto non è tornare alla Firenze bottegaia cantata da Marasco, ma provare a usare l’attrattività del centro storico come leva per far fare ai visitatori percorsi diversi da quelli dei pacchetti all inclusive. Sì, «diversificare» è un diventato ormai un tormentone, ma che la sfida resti da vincere lo dimostrano le iniziative prese dalla Regione. Meno di un mese fa la giunta e l’agenzia Toscana Promozione Turistica hanno presentato il piano #TuscanyTogether, che prevede la suddivisione della regione in 28 ambiti per far sì che le funzioni in materia turistica siano gestiti in modo comune dai sindaci. Toscana Promozione Turistica non ha nascosto l’ambizione di arrivare ad un’offerta costruita puntualmente sui e dai territori, in un contesto di stretta collaborazione e coordinamento tra realtà diverse. Un’ambizione che andrà misurata sui risultati concreti. Tanti danni sono già stati fatti e sono forse irreparabili, ma provare a invertire la rotta è l’unica strada che la Toscana ha per non essere travolta definitivamente dal cosiddetto overtourism. Lastra e Signa, con la loro voglia di ponti materiali e immateriali, sono un piccolo esempio. |