Norcia com’era dov’era Stefano Miliani Il Giornale dell'Arte numero 404, gennaio 2020
Il monumento benedettino verrà ricostruito fedelmente, seppur provvisto di tutte le necessarie dotazioni antisismiche
La Basilica di San Benedetto, devastata dal terremoto del 2016, non verrà ricostruita con un concorso d’idee internazionale e innovazioni contemporanee come aveva proposto monsignor Renato Boccardo, arcivescovo della diocesi di Spoleto e Norcia.
La commissione ministeriale presieduta da Antonio Paolucci ha infatti fissato linee-guida diverse: il monumento benedettino sarà ricostruito «com’era, seppur provvisto di tutte le necessarie dotazioni antisismiche, non si dovrà inventare nulla», ha dichiarato pubblicamente l’ex direttore dei Musei Vaticani e storico soprintendente.
Entro gennaio la commissione tirerà le conclusioni e seguirà un concorso internazionale di progettazione. «La linea è la ricostruzione filologica, aggiunge la soprintendente di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria Marica Mercalli. L’esigenza è riprodurre la fisionomia della Basilica possibilmente integrando tutto l’appartato murario rimasto in essere».
Della chiesa, rimaneggiata nei secoli (il pavimento, integro, è del Giubileo del 2000), è rimasta in piedi soprattutto la facciata: «Bisognerà capire come reintegrarla, è l’elemento architettonico dominante. Abbiamo anche il fianco sinistro confinante con il convento dei benedettini da tempo puntellato».
Mercalli rimarca: «Per quanto possibile useremo i materiali originari come ha indicato la commissione». Le misure antisismiche? «Bisognerà mettere isolanti affinché le vibrazioni di un terremoto non si trasmettano in modo diretto dal terreno alle fondamenta».
Sgombero delle macerie e messa in sicurezza completati, la competenza sulla ricostruzione della chiesa passerà alla Soprintendenza Speciale per le aree colpite dal sisma del 2016 a Rieti diretta dall’ingegnere Paolo Iannelli. https://www.ilgiornaledellarte.com/articoli/norcia-com-era-dov-era/132494.html
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