Impresa cultura, i primati di Milano e della Lombardia Annachiara Sacchi Corriere della Sera 28/1/2020
Virtuosi (e mediamente più ricchi). I lombardi leggono (abbastanza), vanno a teatro, visitano mostre e musei, amano la classica, il rock e i musical. Hanno un buon rapporto con cinema, palazzetti e sale da concerto. Si informano e si divertono. A dirlo è il XV Rapporto annuale di Federculture: milanesi & C. si distinguono in quasi tutte le categorie «culturali», mecenatismo compreso (soprattutto grazie a fondazioni e aziende). Sempre sopra la media, fatto salvo per gli investimenti della Regione nel settore Cultura. «Ma si può ancora migliorare».
Appuntamento ieri al Piccolo Teatro Studio Melato di Milano: apertura lavori con il presidente di Federculture Andrea Cancellato, l’assessore milanese Filippo Del Corno, il direttore del Piccolo (e padrone di casa) Sergio Escobar. Poi, la presentazione del rapporto 2019 con Claudio Bocci, direttore di Federculture.
Fotografia nazionale, dettagli locali. La Lombardia è la terza regione dopo Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta (quindi la prima a statuto ordinario) per spesa media mensile familiare in ricreazione e cultura: 164,3 euro, quasi 50 euro in più della media nazionale (127,70). In controtendenza rispetto all’Italia, il numero di spettacoli è in crescita del 2,8 per cento soprattutto per quanto riguarda teatro (+ 3,8 per cento) e concerti (+11,5). La Lombardia, inoltre, si conferma tra le Regioni in cui una quota maggiore di residenti si dedica ad attività culturali (i «fruitori di cultura»).
Investimenti
La Regione non eccelle nel finanziare il settore: nel 2018 ha speso 33 milioni. La Campania 177
Capitolo lettura: mentre gli italiani che hanno letto almeno un libro all’anno sono in diminuzione (-1 per cento nel 2018 rispetto al 2017) e comunque intorno al 40 per cento della popolazione, la Lombardia «arriva» al 50 per cento. Poi c’è il turismo: se la Lombardia è in linea con il trend italiano (gli arrivi: +1,2 per cento), Milano fa molto meglio (+2,7 per cento) e scala le classifiche delle città d’arte piazzandosi, con 12 milioni di presenze nel 2018, subito dopo Roma e Venezia.
Ultima voce del report, gli investimenti pubblici e privati. Il Comune di Milano, «generoso», destina il 3 per cento del bilancio alla cultura. Dato regionale: la Lombardia nel 2018 ha speso 33 milioni in «tutela di beni e attività culturali». Per capirsi: la Campania — ma dentro ci sono anche i bandi europei — ne ha spesi oltre 177. «L’assessore regionale Stefano Bruno Galli — ha spiegato ieri Cancellato — si è impegnato a investire di più. Lo prendiamo in parola». Primato invece per l’Art Bonus: la Lombardia ha catalizzato quasi la metà delle donazioni italiane.
Milano motore culturale, modello nazionale. Anche se alla tavola rotonda di ieri, con i rappresentanti di Fondazione per Leggere, Fondazione Cariplo, Fondazione Luigi Rovati, Fondazione Pirelli Hangar Bicocca e Rete delle Reti, Cancellato ha insistito su quattro punti: defiscalizzare le spese dei fruitori di cultura; defiscalizzare gli investimenti delle imprese culturali, sostenere la lettura, estendere l’Art Bonus. |