Torino. Consigliere Cinque Stelle esce un attimo dall’aula, salta il voto sulla Cavallerizza Giulia Ricci Corriere della Sera - Torino 4/2/2020
Inutile la corsa per rientrare, il numero legale non c’era più
Niente voto sulla Cavallerizza in Sala Rossa: il Consiglio comunale ha chiuso per l’assenza della maggioranza. Una motivazione politica, almeno in apparenza, non c’è: il grillino Antonio Fornari era uscito per qualche minuto, e la vicecapoguppo dem Chiara Foglietta ha chiesto la verifica del numero legale. A nulla è valsa la corsa del pentastellato in aula. Un fatto che denota, però, la difficoltà dell’amministrazione Appendino a causa dei numeri risicati del Movimento 5 Stelle, dopo i vari addii di questi anni. E l’assenza che è pesata di più è stata proprio quella della sindaca. Una sedia vuota ancor più ingombrante dato che all’ordine del giorno c’era proprio la mozione di Carretto. Il consigliere dissidente in questi giorni si è scagliato più volte contro la propria giunta sull’ipotesi della vendita della Cavallerizza alla cordata composta da Cassa Depositi e Prestiti, Università e Compagnia di San Paolo, che tanto piace ad Appendino. E la sua mozione, che doveva essere approvata ieri prima della chiusura inattesa del Consiglio, dettava le linee guida per il futuro del complesso sabaudo, che di fatto vanno in tutt’altra direzione: quella di renderlo pian piano pubblico e fruibile a tutta la cittadinanza. Un documento che, anche se Fornari fosse rimasto in aula, non avrebbe ricevuto il voto della prima cittadina. E che fino a venerdì scorso rischiava di non avere il «sì» nemmeno di buona parte della maggioranza. Ma la capogruppo del M5S Valentina Sganga ci tiene a precisare: «Abbiamo passato il weekend a cercare una mediazione e l’abbiamo raggiunta, con tre emendamenti sottoscritti anche dalla consigliera Viviana Ferrero in accordo con Carretto». Le modifiche parlano della possibilità di replicare quello che verrà al Maneggio Alfieriano, che verrà concesso agli ex occupanti, anche in altre porzioni «in accordo con la proprietà», sostituisce «l’uso pubblico» con «destinazioni culturali tese ad evitare qualsiasi forma di uso esclusivo», e, soprattutto, della creazione di un «piano progressivo di reintegro della Cavallerizza nel patrimonio pubblico, coinvolgendo anche le istituzioni regionali, nazionali ed europee». «Ecco perché — aggiunge Sganga — avremmo votato l’atto compatti. Il Pd, dispiaciuto della nostra ritrovata unità, ha sfruttato l’assenza momentanea di un consigliere per far cadere il numero». Ma a prescindere dalla singola vicenda, il punto rimane uno: bastano due assenze della maggioranza per non far andare avanti il Consiglio.
«Spettacolo indecente. Appendino — commenta il capogruppo della Lega Fabrizio Ricca — non ha i numeri: vada a casa». Per il leader di Fi Osvaldo Napoli si tratta di un «fatto gravissimo», mentre per il capogruppo dem Stefano Lo Russo «è scandaloso che non ci sia la maggioranza su un argomento così importante». |