Firenze premia i grandi collezionisti Chiara Dino Corriere Fiorentino 11/2/2020
Fresco, Asscher, Hauser e Nesi i vincitori di «Rinascimento +», istituito dal Museo Novecento
Era nell’aria da tempo e domenica 23 febbraio diventerà realtà. È la prima edizione di un premio dedicato al collezionismo e ai collezionisti. Istituito dal Museo Novecento, voluto dal Comune di Firenze — «ci ragioniamo dal 2014» ha detto ieri alla presentazione l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi — sarà dunque attento soprattutto, ma non solo, a chi ha a cuore l’arte del secolo scorso e quella contemporanea e vedrà sul podio quattro personalità del settore. Sono il fiorentino ad honorem , Paolo Fresco — la sua collezione è ampia e parte dal Trecento — Laurent Asscher, di casa a Monaco e forte di una raccolta con capolavori di Basquiat, Kiefer o Cattelan e Twombly tanto da risultare tra i 200 collezionisti d’arte al mondo più influenti, la svizzera Ursula Hauser, gallerista oltre che collezionista e grande estimatrice dell’arte al femminile e la fiorentina Rossella Nesi. L’omaggio ai novelli mecenati, voluto dal direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti si chiamerà Rinascimento + «Perché è questo il luogo del Rinascimento per antonomasia — ha detto Risaliti — e perché il + sta a indicare le capacità di riproporsi di questa corrente del pensiero e dell’arte e la sua capacità di moltiplicare le potenzialità delle cose perseguendo il bello. Ma non solo: Firenze che per quello che ha dato al mondo io considero una città universale più che internazionale, è la città dei collezionisti, i nostri musei grandi e piccoli sono nati da collezioni private. Questo vale in primo luogo per gli Uffizi, ma anche per il museo Bardini, lo Stibbert e l’Horne».
Il ragionamento di Risaliti ritorna anche nelle parole di Maria Sole Ferragamo che è la persona prescelta per confezionare materialmente i premi che saranno consegnati tra due domeniche alla Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio. La giovane erede della maison è una designer e artista che la passione del bello — insita nel Dna familiare — l’ha declinata a modo suo. Facendo una linea di accessori e gioielli realizzati con materiali, di scarto, pelle soprattutto ma che se la vedi sembra tutt’altro. «Sono partita dalla parola Rinascimento, mi sono concentrata sul suo significato letterale di rinascita è ho pensato e ho guardato alla natura che ci offre sempre insegnamenti e spunti. E così ho pensato che per me il soggetto che evoca di più questo significato è la crisalide, che trasformandosi rinasce in farfalla. In se tiene la memoria del bruco e il desiderio della farfalla. Sintetizza la spinta vitale del Rinascimento». L’opera che sta realizzando per i premiati si chiama dunque Crisalide di sole . A noi apparirà come una sfera di cristallo — la cui superficie riflette una realtà deformata — racchiusa in un involucro di pelle poggiata su una base di marmo e metallo. «Lavorerò, come sempre — ha detto Maria Sole — con materiali di scarto dando anche a questi una possibilità di rinascita». |