Piazza Navona, la fontana dei «mutilati» Giuseppe Pullara Corriere della Sera - Roma 15/2/2020
La Fontana dei Mutilati anziché la fontana del Nettuno: a piazza Navona qualcosa sta cambiando. I tavolini restano a bordo del marciapiede senza dilagare oltre, funzionano tutte proprio tutte le lanterne pubbliche, il selciato è privo di buche e spazzato regolarmente. Ma al posto della fontana a nord di quella, celeberrima, dei Quattro Fiumi, ora si può ammirare una vasca monumentale che ci mostra purtroppo quanto sia fragile la bellezza di Roma e quanto sia esposta al rischio di essere offesa. La Fontana dei Mutilati ci ricorda che a volte l’arte attira la violenza per incapacità di goderla e che i vandali hanno l’aspetto delle persone comuni: proprio per questo, occorre trovare un modo discreto ed efficace per respingerli. Il Nettuno e i cavalli, le fanciulle e i putti che ne fanno corona mostrano -come nella scena degli storpi nel Vangelo secondo Matteo di Pasolini - tutta una serie di amputazioni: una gamba, un piede, dita mozzate, alucce troncate di netto e tanto altro. Per questo i vetturini che fermano la carrozzella a lato dell’ex fontana del Nettuno la chiamano ormai Fontana dei Mutilati. Non saranno rinascimentali ma solo ottocentesche, ma le statue della vasca cui mise mano il Bernini non meritano un intervento della Sovrintendenza competente? Stupisce l’assenza di un cantiere di restauro: «Se di ciò non piangi, di che pianger suoli?» direbbe Dante alla burocrazia indifferente allo scempio.
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