Napoli. Per salvare il Complesso degli Incurabili in campo specialisti e 100 milioni di euro Ciro Verdoliva* Corriere del Mezzogiorno - Campania 18/2/2020
* Ciro Verdoliva Direttore generale Asl Na1 Centro
Caro direttore, leggo con stupore la lettera pubblicata sul Corriere del Mezzogiorno a firma di Guido Donatone, presidente Italia Nostra-Napoli. Mi rallegra che Donatone abbia apprezzato l’ampio spazio e la dettagliata informazione che il suo giornale ha dato a più riprese al procedimento di «riqualificazione, restauro e rifunzionalizzazione del Complesso di Santa Maria del Popolo degli Incurabili», fin dal «primo crollo» del 24 marzo 2019 e da quello successivo 6 aprile nel quale ho dichiarato ed eseguito il «fuori tutti». Ciò che spiace è che Donatone dia per scontata la superficialità degli amministratori dell’Asl Napoli 1 Centro. L’accusa è in merito all’assenza di speleologi nel gruppo di esperti. Cosa per nulla vera. Convinti che lo studio del sottosuolo avesse un ruolo fondamentale per la verifica di elementi che potessero aver contribuito ai dissesti degli edifici, l’Asl Napoli 1 Centro ha — già dai primi giorni — incaricato, tra gli altri, un tecnico che non solo fosse speleologo (che ha particolari capacità nel muoversi in ambienti ipogei), ma un geologo-speleologo, individuandolo in una professionalità che ha al suo attivo decine di rilievi e verifiche statiche di “cavità antropica” a Napoli e provincia. Guido Donatone dimostra purtroppo di essere lontano da questa questione napoletana (ma di interesse internazionale) o comunque molto “distratto”. È curioso che si scelga il Corriere del Mezzogiorno per lanciare un’accusa rispetto ad una notizia già nei fatti smentita proprio sulle pagine del suo giornale. In più, il contributo di ogni esperto incaricato dall’Asl Napoli 1 Centro, compreso quello del geologo-speleologo, è stato sintetizzato in un volume che è stato distribuito a tutti i partecipanti dei due eventi pubblici di presentazione del documento di Indirizzo alla Progettazione e durante la conferenza stampa nel corso della quale è stato presentato il concorso di idee. I risultati ottenuti dai rilievi e dalle indagini realizzate dal geologo-speleologo hanno consentito di ottenere importantissimi dati sul suolo e sul sottosuolo, integrando quelle poche conoscenze che negli anni passati sono state eseguite solo per buona volontà, senza però una visione che fosse inserita all’interno di un approfondimento interdisciplinare. Questi ultimi risultati saranno utilissimi per i gruppi che parteciperanno al concorso di idee già pubblicato con scadenza 24 marzo 2020. Per quanto concerne le questioni speleologiche, specifico che durante le fasi di studio sono state valutate le condizioni statiche di nuove cavità profonde scoperte dal geologo-speleologo durante le fasi di rilievo (rilievo tridimensionale e geo-referenziato). Stessa attenzione è stata data ad alcune voragini presenti a pochi metri di profondità ottenendo un quadro molto esaustivo sulle problematiche presenti nell’area. Quanto alla Procura della Repubblica, sarà bene rassicurare Donatone sul fatto che c’è già la massima attenzione sull’intero procedimento, fin dall’inizio del “primo crollo” del 24 marzo scorso che ha interessato il solaio retrostante l’altare maggiore della chiesa di Santa Maria del Popolo degli Incurabili. Mi dispiace per Donatone, ma se voleva trovare (in un procedimento così complesso nella sua interdisciplinarietà) il “pelo nell’uovo” questa volta non gli è riuscito, anche se una cosa la condivido: il Complesso degli Incurabili è stato relegato ai margini dell’attenzione per tanti, troppi anni — finalmente oggi ci sono professionalità che se ne stanno occupando anche con la disponibilità di un finanziamento di 100 milioni di euro assegnato il 24 aprile dello scorso anno.
|