bergamo. L’Angelo Mai e la sua identità d.m. Corriere della Sera - Bergamo 19/2/2020
Il racconto di un illustre passato, per leggerne il presente e il futuro. La biblioteca Angelo Mai (foto) è stata al centro di una conversazione sulla sua identità. La presentazione della pubblicazione La biblioteca della città è stata l’occasione per rilanciare la necessità di costruire nuovi modelli di fruizione del sapere. «Pensato come una guida d’uso — dice la direttrice Maria Elisabetta Manca —, il libro parte dai cenni storici e prosegue con exempla divulgativi sul suo patrimonio, in cui convivono libri e fonti d’archivio». L’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti ha posto l’accento sul ruolo civico e gratuito della biblioteca, sul mecenatismo e sulla trasformazione di Piazza Vecchia in un polo della cultura e in un sistema integrato con le aree archeologiche e i musei adiacenti. «Piazza Vecchia è destinata a diventare il cuore culturale della città, grazie all’ampliamento della Mai nei rinnovati spazi di Casa Suardi e nell’ex chiesa di San Michele all’Arco — ha detto —. Si sta disegnando il futuro di questa istituzione». Il cui prestigio oltrepassa le Mura venete, come sottolineato da Isabella Fiorentini, direttrice dell’Archivio storico civico e Biblioteca Trivulziana di Milano, che ha evidenziato la qualità del patrimonio della Mai. Claudio Gamba ha puntato l’indice sulla «biodiversità della biblioteca, la cui tendenza oggi è il social library e il digitale, ma il cui universo non si esaurisce in un unico supporto, perché deve soddisfare le esigenze di tutti — ha concluso —. La biblioteca deve avere la capacità di raccontarsi mescolando le sue carte. È il luogo sicuro dove si trasmette il sapere dell’uomo».
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