Firenze. Lavori all’Accademia per «cambiare l’aria». Dureranno due mesi Edoardo Semmola Corriere Fiorentino 10/3/2020
Era il nodo più spinoso perché aveva a che fare con la salute pubblica, e quindi l’intervento più urgente e più delicato, che da mesi teneva la Galleria dell’Accademia in allarme, per la scarsa salubrità dell’aria. Ma ieri mattina sono finalmente iniziati i lavori all’impianto di climatizzazione, per adesso nella Tribuna del David e nella Galleria dei Prigioni, ovvero le due aree più frequentate del museo di via Ricasoli, chiuso come tutti gli altri per l’emergenza coronavirus. La chiusura del museo per la quarantena ha reso più facile l’allestimento del cantiere che — si prevede — durerà 70 giorni. I problemi alla climatizzazione nella Galleria dell’Accademia erano noti da anni, tanto che per diverse estati è stato necessario ricorrere a ventilatori e deumidificatori portatili. E quando arrivava la stagione calda, coincidente anche con l’alta stagione turistica, la visita poneva seri problemi per l’afa e le temperature di difficile gestione. Ma le recenti ispezioni del ministero avevano evidenziato problemi ancor maggiori, al punto tale da ritenere l’ambiente rischioso per il personale, che infatti prima dell’emergenza del coronavirus si era messo in stato di agitazione. Il primo passo sarà sostituire l’unità di trattamento aria. «Eravamo già organizzati per la partenza del cantiere, in data odierna» ha spiegato ieri Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze che aveva denunciato il problema prima di essere stata allontanata lo scorso agosto dal suo posto per le note vicende relative alla perdita di autonomia. E che poi a febbraio, rientrando in sella alla direzione del museo, aveva ritrovato la situazione identica se non peggiore. Ora, prosegue, «nonostante l’inaspettata congiuntura attuale, abbiamo comunque rispettato i tempi e avviato il cantiere che è, solo il primo, di una serie di lavori funzionali alla completa revisione degli impianti di climatizzazione del museo». Nella speranza che l’emergenza nazionale passi presto e che i musei e gli altri luoghi d’arte e cultura possano riaprire e tornare alla vita normale, ora il museo del David potrà pensare di passare un’estate «normale», capace di offrire ai suoi visitatori temperature e condizioni climatiche adatte alla visita.
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