Udine. Via Mercatovecchio, spuntano nuovi reperti archeologici I Friuli, 14/03/2020
Si tratta di importanti resti, verosimilmente riferibili al terrapieno di chiusura Nord dell'abitato protostorico di Udine
Dal cantiere di via Mercatovecchio, spuntano nuovi importanti resti archeologici. Il Sindaco di Udine Pietro Fontanini e la Soprintendente per l’archeologia, le belle arti e il paesaggio del Friuli Venezia Giulia Simonetta Bonomi informano che sono emerse, a seguito dell'ampliamento dell'area di scavo, reperti verosimilmente riferibili al terrapieno di chiusura Nord dell'abitato protostorico di Udine, fino a oggi di incerta collocazione.
La Soprintendenza ha chiesto di poter procedere con un ulteriore allargamento di due metri del saggio archeologico verso Sud e di poter disporre di alcuni giorni lavorativi per scavare e inquadrare dal punto di vista scientifico quanto rivenuto, data l'eccezionalità del contesto e considerato che le evidenze archeologiche sembrano essere conservate in condizioni che ne permettono il riconoscimento. La Soprintendenza segnala che l'allargamento dell’area di indagine garantirebbe una maggiore distanza di sicurezza di lavoro da parte degli archeologici impegnati in cantiere e pertanto una gestione migliore del rischio biologico.
Dal punto di vista storico, sappiamo ormai dal 1900, grazie al naturalista Achille Tellini, che Udine affonda le proprie radici in epoca protostorica. Tellini, incrociando l’osservazione delle carte antiche, gli studi sul campo e le notizie del ritrovamento di reperti, aveva ipotizzato una planimetria del castelliere di Udine, che costituirà la base per i lavori di Lodovico Quarina e di tutti gli studiosi successivi.
Ora, a seguito di numerosi interventi di sorveglianza archeologica, si può dire di avere la certezza che nel centro della città, al di sotto dei consistenti livelli medievali e rinascimentali, siano presenti gli strati archeologici riferibili al Castelliere di Udine. I primi scavi condotti nel 1996, sulla sommità del colle del Castello, hanno infatti messo in luce una fossa di scarico (struttura tipica all'interno dei castellieri) contenente più di 8000 frammenti ceramici, riferibili all'età di Bronzo Finale (XI sec a.C.).
Nella chiesa di San Francesco sono invece state individuate fosse di cottura della ceramica e fosse di scarico. Di recente, all'interno di Palazzo Mantica, sede della Società Filologica Friulana, si è potuto ben osservare un tratto dell’aggere, il recinto di terra che fortificava l’abitato. Strutture archeologiche e reperti sono stati rinvenuti a partine dal 1989 anche lungo via Mercatovecchio, in prossimità dell’attuale Cassa di Risparmio del Friuli, in piazza Venerio e durante i lavori di restauro di Casa Cavazzini.
E mentre si stanno studiando i materiali archeologici degli ultimi trent’anni di scavo per ricostruire la non comune evoluzione della città, i lavori di risanamento conservativo di via Mercatovecchio hanno messo in luce proprio in questi giorni importanti resti che, dal punto di vista storico, si presentano come una scoperta decisamente straordinaria. https://www.ilfriuli.it/articolo/tendenze/via-mercatovecchio-spuntano-nuovi-reperti-archeologici/13/216437
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