L’Accademia Carrara rende visibile l’esposizione ma anche molti capolavori meno noti della sua collezione. La mostra su Peterzano si trasferisce sui social R.S. Corriere della Sera - Bergamo 14/3/2020
Anche se al tempo del coronavirus i musei sono chiusi al pubblico, l’esperienza di una visita si può fare anche stando sul proprio divano di casa. L’Accademia Carrara aderisce alla campagna spontanea lanciata sui social dall’hashtag di tendenza #museichiusimuseiaperti, sia raccontando le opere più conosciute sia concentrandosi sugli artisti trascurati. Il ricorso alla tecnologia consente, infatti, di poter continuare a diffondere arte, bellezza e cultura.
La pinacoteca cittadina rinnova il racconto della mostra «Tiziano e Caravaggio in Peterzano», allestita negli spazi della Gamec, per essere vicina al pubblico. Su Facebook, Instagram e Twitter saranno postati immagini, microvideo, approfondimenti e curiosità, permettendo di scoprire chi era Simone Peterzano, allievo di Tiziano a Venezia e maestro di un giovanissimo Caravaggio a Milano, attraverso i cenni biografici: si sa che era originario di Cornalita, frazione di San Giovanni Bianco in Val Brembana, mentre l’unico documento che attesta la sua presenza per qualche tempo a Bergamo è del 1593. La rubrica social approfondirà le tendenze tra Venezia e Milano in un periodo tanto affascinante come la fine del Cinquecento, tra arte profana e sacra, tra Veneri e opere devozionali. Anche l’hashtag, ideato dalla Carrara, #vistadacasa, permette di compiere una vera visita attraverso vedute d’insieme delle sale.
Si potranno, poi, riscoprire capolavori della collezione e pittori a cui si dà meno importanza rispetto ai grandi maestri. Un esempio è la «Veduta della piazza Grande di Bergamo», tela di Costantino Rosa datata 1833.
«Nello scorcio cittadino brulicante di folla, riconosciamo ancora Piazza Vecchia, così come si presentava agli occhi dell’artista negli anni Trenta dell’Ottocento. Sulla piazza si affacciano imponenti edifici disposti secondo una geometria armonica e perfetta che spinse il famoso architetto Le Corbusier a dire: “Non si può più toccare neppure una pietra, sarebbe un delitto”», si legge in un post.
All’iniziativa aderiscono anche la Pinacoteca di Brera, i Musei Reali e il Museo Egizio di Torino, Villa Bernasconi a Cernobbio, la Gam e il Museo Nazionale della Scienza e Tecnologa Leonardo da Vinci di Milano, il Vittoriale, il Museo d’Arte Orientale di Venezia, le Gallerie Estensi di Modena, il Palazzo Ducale di Mantova. Quando tutto sarà finito, i visitatori saranno più preparati per la visita reale. |