L’arte si può scoprire anche giocando Chiara Dino Corriere Fiorentino 4/4/2020
Le bellezze di Palazzo Medici Riccardi trasposte su cruciverba e rebus. Da fare online
Il nome rivela già l’intuizione poi suffragata dall’esperienza. Tra i giornali che vendono di più in questi giorni c’è la Settimana enigmistica . La rivista del passatempo sano ed economico torna in auge in questi tempi di austerity occupazionale e Firenze si adegua trasformando Palazzo Medici Riccardi, caposaldo della fiorentinità perché dimora dei Medici da cui tutto ebbe inizio, in un contenitore di giochi per imparare, da fare da remoto e su video.
Tre volte la settimana sulla pagina Facebook della dimora voluta da Cosimo il Vecchio, abbellita nei tempi del Magnifico, abbandonata quando la famiglia fu cacciata da Firenze, dunque recuperata e ancora arricchita negli ultimi secoli dagli stessi Medici e poi dai Riccardi, compare un gioco diverso. Un quesito o più quesiti che vanno sciolti e risolti da ciascuno di noi. «Abbiamo pensato di ispirarci alla Settimana Enigmistica che è il giornale del tempo lento delle vacanze — spiega Roberta Masucci, una delle due ideatrici — per portare avanti, anche in tempi di chiusura, la missione di Mu.se che è quella di diffondere la conoscenza dei beni museali e culturali del Comune di Firenze e di comunicarli nel modo più efficace possibile». La partenza è stata affidata a un dettaglio della maestosa Cappella dei Magi di Benozzo Gozzoli (lunedì di questa settimana) riproposto in due versioni. Tra l’una e l’altra sei piccole differenze. Che andavano individuate e annotate. L’indomani, sulla stessa pagina la soluzione. «È stato il primo di una serie di appuntamenti che proporremo a cadenze regolari il lunedì, il mercoledì e il venerdì con le risposte pubblicate il martedì, il giovedì e il sabato — aggiunge Masucci — Ma ce ne saranno altri. Stiamo preparando dei cruciverba che sono più complessi da fare, ma che sono un ottimo esercizio per imparare a conoscere tutto il patrimonio racchiuso dentro al Palazzo e a fissarlo nella memoria grazie alle domande. Poi ancora un altro format, quello del bersaglio pubblicato oggi» (ieri per chi legge ndr ). Questo è un gioco di attenzione alle parole, di analisi di queste ultime. Su una circonferenza, come quelle che usiamo per il gioco del tiro al bersaglio, troverete delle parole. Ciascuna è collegata a un’altra secondo criteri diversi. Si va da lemmi identici ma anagrammati, da parole unite da un senso logico o storico o dalla presenza o assenza in uno o in un altro di una vocale, una consonante, del suo inizio e o della sua fine. Si finisce quando si arriva al centro, al bersaglio appunto. «Per il momento il progetto è dedicato solo alla valorizzazione di Palazzo Medici Riccardi — dice Masucci — ma non è escluso che possa essere applicato anche agli altri musei comunali». In genere si parte dal racconto di un aneddoto, da un quesito, dalla piccola spiegazione di un aspetto della storia del palazzo, di un suo angolo, di un suo piccolo angolo magari particolarmente suggestivo e da lì si costruisce tutto il gioco. Che è facile e adatto a tutti, ma ci insegna a vedere il nostro patrimonio da un’ottica diversa, giocosa appunto e non solo. Il primo dei format proposti, infatti, ci costringe a guardare nel dettaglio opere d’arte che magari abbiamo visto più volte e ma con uno sguardo frettoloso, di cui per il momento non abbiamo bisogno.
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